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Consumo di suolo: che fine ha fatto la legge del Forum Salviamo il Paesaggio

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Da oltre un anno le Commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente del Senato stanno lavorando sulla bozza di una norma nazionale a contrasto del consumo di suolo. L’iter sta però procedendo con “ritardi e rallentamenti gravi” e nelle ultime settimane pare essersi fermato. “Salviamo il Paesaggio” e “Pro Natura” sollecitano il Parlamento e provano a tenere viva la discussione nei territori

L’iter legislativo che dovrebbe dare all’Italia una legge sul consumo di suolo è da alcuni mesi fermo al Senato. Lo denuncia il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra ed il Paesaggio, formato da diverse associazioni e da singoli cittadini, a cui si deve la proposta di legge presentata nel febbraio 2018, il Ddl AS 164: “Norme per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati”, un testo elaborato da 75 esperti della materia. Nel frattempo, l’ultimo rapporto ISPRA-SNPA (2019) informa che in media 14 ettari al giorno e 2 metri quadrati al secondo di suolo vengono persi in Italia e che per ogni persona ci sono oltre 380 metri quadrati occupati da cemento, asfalto e altri materiali artificiali. Un fenomeno particolarmente accentuato nelle aree urbane ad alta densità, dove nel 2018 si sono persi in media 24 metri quadrati per ogni ettaro di aree verde.  Di recente, anche la Corte dei Conti (con la Deliberazione del 31 ottobre 2019) ha invitato a ridurre il consumo di suolo, evidenziando il rapporto con i fenomeni di dissesto idrogeologico che comportano un grave impegno finanziario per il Paese. Per non parlare delle conseguenze sul cambiamento climatico, evidenziate nel rapporto ISPRA-SPNA.

“Le Commissioni congiunte ambiente ed agricoltura del Senato hanno fatto un lavoro importante con moltissime audizioni di esperti, enti e associazioni. Nonostante questo, non si è giunti a un accordo sul testo definitivo, che era previsto per novembre scorso. Ci sono state altre priorità e le resistenze politiche sono molte, da più fronti, come dimostra il complicato iter legislativo, oltre 12 proposte di legge diverse”,  spiega Alessandro Mortarino del Forum.

E se con una legge che azzera il consumo di suolo la paura infondata è quella di “bloccare il settore edilizio”, Mortarino risponde che “Il titolo della nostra proposta parla chiaro, stop alle costruzioni da una parte, riuso dell’esistente dall’altra: nella rigenerazione urbana ecocompatibile ci sono moltissime potenzialità di sviluppo economico. Alcuni dati del censimento promosso dal Forum nei Comuni ci dicono che gli edifici sfitti e non utilizzati sono tra il 30% e il 40% del totale, un patrimonio su cui lavorare. Si può discutere sui singoli emendamenti, ma la cornice generale deve essere questa”.

Il rischio ora è che la legislatura si concluda senza arrivare a nulla. Si vanificherebbe così l’enorme lavoro che ha portato alla proposta di legge, risultato della convergenza di competenze scientifiche e accademiche e della mobilitazione della cittadinanza attiva (sono circa 100 le associazioni nazionali e più di 800 quelle locali che aderiscono al Forum). Da qui, dunque, la necessità di tornare a scuotere cittadini ed istituzioni per sollecitare l’urgenza di un cambio di rotta radicale. Il Forum, insieme alla Federazione nazionale Pro Natura, ha realizzato un documento congiunto, dove si rivolge un appello alle due Commissioni del Senato per riprendere al più presto i lavori. Secondo punto: agire nei Comuni. “Davanti a un percorso rallentato in Parlamento -dice Mortarino- bisogna tenere viva la discussione nei territori. Abbiamo preparato una mozione per i Consigli comunali dove si chiede di attuare iniziative e azioni a sostegno del Ddl. Attraverso gli aderenti al Forum, che comprende molti singoli cittadini, stiamo cercando di diffonderla in più Comuni possibile”. Proprio grazie al coinvolgimento della cittadinanza, alcuni Comuni (ad esempio in provincia di Milano Desio, Cassinetta di Lugagnano, Ozzero e altri) hanno potuto adottare  in questi anni nuovi Piani urbanistici  a crescita zero. “Infine -conclude Mortarino- vogliamo rilanciare la discussione a un livello nazionale: stiamo progettando due incontri importanti sul consumo di suolo in primavera, a Roma, uno con un taglio più politico-istituzionale e l’altro tecnico- scientifico”.

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