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Conflitti di interesse e legami con l’estrema destra della “nuova” squadra von der Leyen

© Christian Lue - Unsplash

La lista dei nuovi 27 commissari confezionata dalla presidente della Commissione europea verrà sottoposta al vaglio del Parlamento a inizio novembre. L’organizzazione indipendente Corporate Europe observatory, intanto, ha già scandagliato i profili, rilevando pesanti conflitti di interesse e legami con partiti di estrema destra. C’è anche il caso dell’ex ministro Raffaele Fitto

La lista dei 27 commissari europei predisposta dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sarà presto sottoposta all’approvazione del Parlamento. La squadra è composta da 11 donne e 16 uomini e inizierà i lavori a dicembre, sei mesi dopo le elezioni europee. Le audizioni per la conferma dei commissari in Parlamento si terranno poco prima, tra il 4 e il 12 novembre, anche se von der Leyen vorrebbe anticiparle a ottobre per avviare le attività il prima possibile. 

L’organizzazione Corporate Europe Observatory (Ceo) ha analizzato i curricula dei commissari per accertarsi che la Commissione agisca nell’interesse pubblico e non in favore di multinazionali o gruppi privati. Ma dal monitoraggio emergono preoccupanti conflitti di interesse e legami con l’estrema destra.

Ceo ha diviso la sua analisi in due parti: ha esaminato i conflitti di interesse e il fenomeno delle “porte girevoli” di cinque commissari, con ex funzionari pubblici che passano al settore privato in settori legati alle loro funzioni precedenti, o manager privati che assumono ruoli pubblici con potenziali conflitti d’interesse. Altri tre commissari, incluso l’ormai ex ministro Raffaele Fitto, sono stati esaminati per le loro affiliazioni a movimenti estremisti. 

Nel primo gruppo figura Maria Luís Albuquerque, già ministra delle Finanze del Portogallo fino al 2015. Terminato il suo mandato nel Paese ha lavorato per Arrow Global, una società di recupero crediti con sede nel Regno Unito, che ha gestito 300 milioni di euro di crediti inesigibili del gruppo portoghese Banif. Sebbene Albuquerque si sia dimessa da Arrow nel 2021, continua a fornire consulenze su regolazioni europee agli enti privati. Dopo Arrow, è rientrata all’Agenzia portoghese per il Tesoro e la gestione del debito (Iggcp), che aveva lasciato nel 2011. Dopo le audizioni di novembre, diventerà commissario per i Servizi finanziari. 

Il ceco Jozef Síkela ha meno esperienza politica di Albuquerque ed è passato dalla “porta girevole” solo di recente quando, dopo una carriera trentennale nei gruppi bancari, è diventato ministro dell’Industria e del commercio in Repubblica Ceca e ora è candidato alla posizione di commissario per i Partenariati internazionali. Tema di cui si intende, dato che ha curato gli interessi di numerosi gruppi bancari sui mercati internazionali, da Londra a Hong Kong. Dopo essere stato amministratore delegato della maggior banca slovacca (Slovenská spořitelna), Síkela è stato membro del consiglio di amministrazione della Erste Group Bank fino al 2019 e suo consulente esterno fino alla fine del 2020. Erste Group, gruppo austriaco, è uno dei maggiori fornitori di servizi finanziari dell’Europa centrale e orientale. 

Poi c’è Wopke Hoekstra, olandese, che ricoprirà il ruolo di commissario per il Clima. Nel 2023 ha dovuto affrontare un’indagine parlamentare per aver presumibilmente promosso l’esplorazione di petrolio e gas nei Paesi Bassi a scopo di lucro personale. La sua carriera, fa notare Ceo, è stata segnata da conflitti di interesse, tra cui il suo ruolo di senatore olandese mentre collaborava con McKinsey, la società internazionale di consulenza manageriale, sollevando preoccupazioni dato che la controversa lista di clienti della società di consulenza include grandi aziende farmaceutiche, del tabacco e dei combustibili fossili. 

Sempre nel primo gruppo analizzato da Ceo c’è anche Ekaterina Zaharieva, dalla Bulgaria, in veste di prossima commissaria su Startup e innovazione, la quale nel 2018 è stata accusata di aver gestito una truffa vendendo passaporti a stranieri e concedendo loro viaggi senza visto in tutta l’Ue.

Ultimo nome del gruppo è quello di Marta Kos, slovena, che lavorerà alle Politiche di allargamento. Kos ha avuto incarichi professionali da Kreab, una delle maggiori società di consulenza per le grandi imprese. Tra i clienti di Kreab figurano Amazon, Google e British petroleum, oltre a banche e produttori chimici. Ciò non le ha impedito di diventare collaboratrice di Henri Getaz, segretario generale dell’Associazione europea di libero scambio (Efta), con sede a Bruxelles. 

Passando al secondo gruppo, quello delle affiliazioni a movimenti e partiti di estrema destra, Ceo menziona il greco Apostolos Tzitzikostas, candidato per il ruolo di commissario ai Trasporti e turismo sostenibili, il quale, dopo essere stato eletto nel 2013, ha invitato i rappresentanti del partito neonazista Alba Dorata a una parata annuale. Nel 2016 si è rifiutato di apporre la firma a un accordo tra Salonicco e l’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) per migliorare le condizioni dei richiedenti asilo.

Poi c’è Olivér Várhelyi, dall’Ungheria, che dovrebbe ricoprire il ruolo di commissario alla Salute e benessere degli animali: è una figura controversa, soprattutto per le sue posizioni su Israele-Palestina, Serbia e Georgia. Uomo fedele alle politiche repressive del primo ministro ungherese Viktor Orbán, non è detto che la sua candidatura verrà sostenuta in Parlamento fino in fondo. 

Infine, alla Coesione e alle riforme, è stato nominato Raffaele Fitto, che nel corso degli anni ha cambiato partito (spostandosi sempre più a destra), finendo nell’estrema destra di Fratelli d’Italia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. È stato coinvolto in diversi processi per corruzione e concussione: nel 2009 è stato riconosciuto colpevole di abuso d’ufficio, corruzione e finanziamento illecito di partiti politici, condannato a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici più una pena detentiva commutata di un anno, ma è stato poi assolto da tutte le accuse. Mentre era presidente della Regione Puglia, Fitto è stato anche accusato di aver cospirato per vendere allo scoperto la società commerciale Cedis, venendo poi assolto.

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