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Brevetti e marchi: l’incentivo fiscale che non stimola l’innovazione

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Secondo l’OCSE, questo tipo di agevolazione -definito Patent box- dovrebbe riguardare le invenzioni. Nell’ordinamento italiano, però, viene applicata in maniera meno restrittiva, riservando vantaggi alle grandi imprese

Tratto da Altreconomia 184 — Luglio/Agosto 2016

"Si tratta della più importante agevolazione fiscale degli ultimi anni che richiede una tempestiva valutazione ed analisi al fine di poterne sfruttare sin da subito i benefici”. Ernst & Young non è l’unica multinazionale della consulenza operante in Italia ad aver dedicato nel 2015 un flyer pubblicitario ad hoc al “patent box”, misura introdotta dal governo di Matteo Renzi con la Legge di Stabilità 2015 (dicembre 2014). Si è mossa anche PriceWaterhouseCoopers (PWC) -l’opuscolo è intitolato “Il regime Patent Box in Italia: un vantaggio competitivo”-, promettendo ai clienti italiani “assistenza completa”. Il “patent box” non è altro che un’agevolazione fiscale riconosciuta a chi ricava reddito attraverso l’utilizzo di un bene di proprietà intellettuale, come i brevetti, ad esempio. La ragione dovrebbe esser quella di sostenere la ricerca e lo sviluppo delle imprese, specie delle più piccole e “smart”.

Averlo introdotto non è stata una scelta atipica del nostro Paese rispetto al re

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