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Amministratori sotto tiro
Sono 96 gli episodi di intimidazione, minaccia o aggressione nei confronti di sindaci, consiglieri comunali o personale degli enti locali registrati tra il 1° gennaio e il 15 marzo 2016. Secondo il censimento dell’associazione Avviso Pubblico, il 78% dei casi sono avvenuti nella regioni del Sud e nelle due isole maggiori
Nella notte del 12 marzo 2016 ad Altomonte, nel cosentino, è stato incendiato il furgone della Siarc, la ditta -con sede a Catanzaro- che ha vinto l’appalto del servizio mensa nelle scuole del paese. Due giorni prima, sempre in Calabria, era stata incendiata ad Isola di Capo Rizzuto (KR) l’auto di un dipendente comunale, Francesco Scerbo, che lavora nel servizio tecnico e si occupa della gestione delle attività del centro di accoglienza richiedenti asilo. Il 9 marzo, invece, l’Ufficio protocollo del Comune di Polistena -in provincia di Reggio Calabria- ha ricevuto una busta, indirizzata proprio al sindaco Michele Tripodi, contenente una cartuccia esplosa di fucile ed un biglietto con minacce di morte.
Tripodi (a destra nella foto) è il referente provinciale reggino di Avviso Pubblico, l’associazione nazionale di enti locali e Regioni impegnati nella formazione civica contro il fenomeno mafioso. Dal 1° gennaio al 15 marzo 2016, Avviso Pubblico -che ogni anno pubblica il rapporto “Amministratori sotto tiro”, dedicata ai fenomeni d’intimidazione nei confronti di sindaci e consiglieri (e delle loro famiglie) o di dipendenti pubblici e aziende che garantiscono servizi pubblici- ha censito ben 96 casi, distribuiti in 15 regioni e 78 Comuni. Quasi un quarto hanno come teatro la Calabria, e -complessivamente- il 78% degli episodi sono avvenuti al Sud e nelle due isole maggiori. Il 12% dei casi riguardano la Provincia di Reggio Calabria.
Tra le principali tipologie di minacce e intimidazioni figurano l’incendio (il 35% del totale) e le lettere minatorie (il 22%), anche se non vengono disdegnati proiettili (il 5% dei casi) ed avvertimenti mediante il ritrovamento di parti di animali (5%). È successo, ad esempio, a Palermo, dove una testa di capretto mozzata è stata trovata nella stanza di Maria Prestigiacomo, presidente dell’Amap S.p.A., società che gestisce il servizio idrico integrato nella città.