Approfondimento
Altreconomia fa 100, ed entra nel decimo anno di pubblicazioni
In occasioni come queste si dovrebbe parlare di traguardi raggiunti e risultati ottenuti… Facciamo conto di averlo fatto. E con questo, fine delle celebrazioni.
Abbiamo pensato che il modo migliore di festeggiare le tre cifre in copertina fosse un numero della rivista più bello e più ricco.
La grafica è rinnovata, il formato modificato (ogni commento e suggerimento sono ben accetti).
Non solo: la foliazione (ma solo per questa volta!) è ulteriormente aumentata, e i nostri abbonati hanno anche ricevuto in omaggio un dvd. Anche il sito che state navigando è una novità
Nelle pagine del numero 100 ci siamo impegnati affinché trovaste quello che cercate in ogni numero di Altreconomia: inchieste, interviste, servizi. Il più possibile originali, approfonditi, indipendenti. Ecco, una volta di più val la pena di dirlo: l’indipendenza è la più preziosa delle nostre aspirazioni. Per questo ancora per altri 100 numeri non troverete molta pubblicità su Ae; per altri 100 numeri non accetteremo nessun tipo di contributo statale; per altri 100 numeri saremo una cooperativa.
Che risponde solo ai suoi soci-lettori, e a nessun altro editore.
Almeno per altri 100 numeri, speriamo per molti di più.
Dipenderà da questa redazione, e da chi ci legge. Elemento fondamentale di questa prospettiva sarà stringere ancora di più il patto fra noi e voi.
Quindi guardiamo al futuro, senza troppe celebrazioni del passato, il compito delle quali abbiamo affidato ai rappresentanti dei sei soci fondatori, che con coraggio e lungimiranza fondarono il giornale nel 1999.
È il futuro che ci interessa. E il futuro per quel che ci riguarda vuol dire continuare a fare “informazione per agire”. Vuol dire fare domande, capire e raccontare la complessità, vuol dire esserci, vuol dire descrivere la bellezza e l’impegno, vuol dire non schierarsi, vuol dire fare i nomi, vuol dire essere radicali.
E soprattutto, vuol dire non essere mai consolatori: non faremo un giornale che asseconda opinioni preconcette, pregiudizi, speranze e, spesso, paure.
Faremo una rivista che aiuti ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte, in un’ottica non violenta e di cambiamento desiderabile, per noi e per gli altri.
Una rivista dove conoscersi e riconoscersi.
Quel che però non può mancare sono i ringraziamenti. Nel corso di questi anni sono passate da queste pagine migliaia di persone. Lettori innanzitutto: sono loro il cuore pulsante di questa rivista. Penso in particolare a quelli che ci hanno aiutato a diffondere il giornale, convincendo amici, parenti e colleghi, o regalando abbonamenti.
E poi ci sono tutte le persone che hanno scritto per noi, collaboratori preziosi e impagabili la cui professionalità ha fatto sì che Altreconomia diventasse una rivista tanto autorevole e diffusa.
A tutti loro, a tutti voi, grazie.