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La rete solidale delle piccole scuole temporaneamente chiuse per il Coronavirus
Numerosi plessi che si trovano nelle “zone rosse” dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 incontrano difficoltà nei percorsi di didattica a distanza. Per questo INDIRE, ente di ricerca del ministero dell’Istruzione, grazie all’esperienza innovativa maturata dal movimento delle scuole dei territori isolati, ha messo in campo soluzioni pratiche alla portata di tutti
Sono iniziati il 3 marzo, alle 14.30, i lavori della Rete di solidarietà dedicata alle scuole temporanemente chiuse per l’emergenza sanitaria predisposta da INDIRE. Il primo dei seminari online in programma è dedicato alla gestione di “classi ibride a distanza”
È una risposta alle “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, che poggia su basi solide: l’Istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa (INDIRE), ente di ricerca del ministero dell’Istruzione, lavora da anni con il progetto “Piccole Scuole” alla creazione di un Movimento per valorizzare la funzione di presidio educativo e culturale e di contrastare il fenomeno dello spopolamento delle scuole situate nei territori geograficamente isolati.
“Quest’idea nasce dal fatto che molte piccole scuole che si trovano nelle ‘zone rosse’ (ad oggi i territori delle Regioni Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, oltre alle Province di Savona e Pesaro e Urbino, secondo il decreto della presidenza del Consiglio del primo marzo 2020, ndr) hanno iniziato a contattarmi la settimana scorsa, mostrando la loro preoccupazione dovuta alle difficoltà che avrebbero incontrato nello strutturare percorsi di didattica a distanza” spiega ad Altreconomia Giuseppina Jose Mangione, coordinatrice della struttura di ricerca “Innovazione metodologica e organizzativa nelle scuole piccole” e referente del Movimento delle “Piccole Scuole” di INDIRE, che oggi raccoglie oltre 300 istituti e 1.500 piccole scuole/plessi del territorio nazionale.
“Alcune scuole chiedevano un aiuto non solo nella comprensione di tecnologie da poter usare ma soprattutto nel gestire una nuova dimensione relazionale che permette ai ragazzi di stare bene in un nuovo spazio educativo ibridato” continua Mangione.
Se il primo contatto è stato con le realtà aderenti alla Rete nazionale di piccole scuole, il secondo è stato con gli Uffici scolastici regionali e Uffici scolastici territoriali. “Abbiamo trovato molta collaborazione da parte delle Regioni che fino alla scorsa settimana sentivano maggiormente il problema. Lombardia, Liguria, quindi anche Piemonte, Veneto e poi a seguire Friuli-Venezia Giulia” sottolinea Mangione. “Il nostro Movimento è un ambiente in grado di ‘raccontare’ e ‘far raccontare’ alle scuole un insieme di pratiche emulabili e con opportuni poi accorgimenti che ogni caso e contesto richiede. Abbiamo deciso di avviare questa ‘rete di solidarietà’, contattando insegnanti e dirigenti esperti che negli anni hanno sperimentato situazioni più o meno perfettibili di didattica a distanza, per realizzare webinar con materiali a supporto. Noi del gruppo di lavoro INDIRE sulle Piccole Scuole saremo sempre presenti durante i webinar per assistere i docenti e tutti gli utenti che decideranno di prendervi parte” racconta Mangione.
L’obiettivo è inquadrare nel suo insieme quello che vuol dire fare “didattica a distanza” (toccando gli aspetti pedagogici ma anche quelli relazionali, su che cosa significa mantenere l’attenzione della classe, in particolare dei bambini più piccoli, a distanza), per poi andare ad approfondire tematiche più specifiche e operative come ad esempio sul l’uso della biblioteca virtuale per la didattica a distanza, l’uso dei social network o di “Gsuite”. I webinar in programma sono due al giorno e si stanno calendarizzando per le prossime due settimane. Sono continuamente in aggiornamento su questa pagina https://piccolescuole.indire.it/formazione/webinar/#
“A tenere i corsi sono docenti e dirigenti delle Piccole Scuole del Movimento, ma anche esperti e referenti di altre reti e iniziative che attualmente collaborano con INDIRE, ma anche gli stessi ricercatori dell’Istituto. Alcuni Usr hanno già inviato comunicazioni ufficiali alle piccole scuole dei loro territori invitandole ad andare sul sito del Movimento -racconta Mangione -. Per noi che lavoriamo alle Piccole Scuole è un risultato importante, perché si è mossa una comunità. Questo è il valore del Movimento, ed ha senso che dia un forte contributo in questo momento di emergenza. Dobbiamo dare una mano, e chi poteva si è esposto: abbiamo così costruito velocemente la proposta per accompagnare le piccole scuole e non solo”.
Anche se i webinar sono dedicati in modo particolare alle piccole scuole, infatti, quello predisposto è un servizio open, che viene messo a disposizione di tutti gli insegnanti, insieme alle altre risorse che il ministero dell’Istruzione ha destinato al sostegno della didattica a distanza di fronte all’emergenza.
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