Dormire e mangiare nell’orto

Guida all’ospitalità rurale e al buon cibo contadino in Italia

240 pagine / 12×20 cm / 2017


300 case con l’orto e ristori autentici, bio ed economici… a misura d’uomo

La guida più completa all’autentica ospitalità rurale in Italia: dimore con vista orto dove dormire, mangiare e provare il calore dell’autentica accoglienza contadina.

Piccole aziende agricole familiari biologiche e biodinamiche, agriturismi “veri”, dove si lavora la terra e si preparano in casa pane e companatico. Ospitalità informali presso contadini custodi o vignaioli ribelli, che sono le guide più appassionate del proprio territorio.

Si dorme immersi nel silenzio, in camere che profumano di storia o in una yurta nel bosco. Spesso si condivide la tavola con la famiglia che ci ospita, si gustano verdure a centimetro zero, frutta “antica”, vini naturali. Con la segnalazione delle realtà veg-friendly. Un viaggio nella convivialità rurale per tutte le tasche: ogni scheda è una piccola avventura umana e contadina.

Che cosa trovi in questo libro?

• 300 occasioni di ospitalità in realtà rurali e contadine: un’accoglienza autentica, informale ed economica.
• Agriturismi biologici a conduzione e atmosfera familiare: pace assoluta in camera e convivialità a tavola.
• B&B ecologici di campagna: stanze con vista orto, ostelli di mare e di terra, malghe, accoglienze per gruppi.
• Agricamping – con camper, tende, yurta – ed ecovillaggi aperti a tutti in luoghi immersi nella natura.
• Cucine casalinghe, con ricette contadine, prodotti a centimetro zero, vini bio e naturali, birre artigianali.
• Osterie rustiche e tradizionali, locande cooperative, con spiccata sensibilità sociale e ambientale.

Come sono fatte le schede?

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Rassegna stampa

ehabitat.it
Gardenia, La guida, settembre 2017
Rai Radio 1, Coltivando il futuro, puntata del 12 agosto 2017
Rai Radio 2, Ovunque 6, puntata del 20 agosto 2017
Corriere della sera,Masserie, agriturismi e cascine. Ritorno alla campagna felice”, giugno 2017
Bell’Italia, maggio 2017
Il messaggero, Nella vecchia fattoria il lavoro crea vacanza, luglio 2017
Ristorando, settembre 2017, pag 84


Prefazione

L’ORTO DEL VICINO
L’ALFABETO PER IMPARARE A LEGGERE QUESTA GUIDA

di Massimo Acanfora (editor Altreconomia)

La zucca e il sale, la rapa e il sangue, l’erba del vicino, sempre più verde: la memoria di tanta popolare saggezza è una delle ultime cose che ci tiene legati alla terra, materia nella quale erano plasmati – nella realtà o nella nostra fantasia – molti dei nostri nonni, quelli con le scarpe grosse e il cervello fino. Molto è cambiato, in particolare è mutato il nostro rapporto con il cibo e la terra e – insieme a questo – un modo di fare “turismo”.

Eppure lo spaventapasseri è lì nell’orto che ci aspetta, immobile come le istantanee dei pomeriggi troppo azzurri di tanti anni fa. Siamo noi che non scendiamo più nell’orto, forse perché non abbiamo più le scarpe o il cervello adatti. L’orto nel frattempo è sempre più spesso circondato da un’azienda agricola e agriturismo quando va bene, oppure, se va peggio, da hotel de charme o da resort, che separano inesorabilmente l’agricoltura e l’accoglienza, il gregge e le camere con l’idromassaggio.

Questo libro vuole farci vedere oltre la siepe che esclude al nostro sguardo una realtà agricola differente: nell’infinito nascosto che è l’Italia rurale – infatti – esistono ancora dei luoghi di autentica e non posticcia “ospitalità rurale”. Sono aziende agricole familiari, spesso biologiche e biodinamiche, piccoli contadini con una casa vista orto, fattorie didattiche e sociali, agri- turismi “veri”, dove si lavora la propria terra; a volte vignaioli ribelli per cui “il vino si fa in vigna”; o anche ecovillaggi con attività agricole, ospitalità informali e agricampeggi; realtà che difendono la biodiversità nei campi e in cucina e che hanno deciso di dissodare non solo in campi ma anche le relazioni con i “cittadini”.

Coltivare il proprio orticello, in questo caso, è una virtù: significa essere custodi della terra – come singoli, reti agricole locali o Presìdi Slow Food – e tutelare le varietà antiche e locali, pensando alla tradizione come l’unico presente possibile. In questo solco è quasi sempre possibile – nelle realtà che troverete in queste pagine – degustare e acquistare i prodotti dell’azienda, ma anche sedersi a pranzo o a cena con la famiglia e con gli altri ospiti, e aggiungere un posto a tavola in nome della convivialità.

Non è affatto indifferente che in queste realtà sia prassi comune invitare a partecipare ai lavori agricoli, mettere le mani nella terra, comprendere le stagioni, i ritmi del suolo, le opere e i giorni dei contadini. Questi ultimi non sono dei semplici maître a cultiver, ma hanno la vocazione a raccontare il proprio territorio, a fare da guida competente alle sue bellezze naturali, artistiche e al suo cibo, che sia una bottiglia di vino dal vitigno autoctono o un cereale “antico”.

Quale racconto vi aspetta? Abbiamo scelto di non usare la forma del re- pertorio o dell’arido elenco: ogni storia è infatti la narrazione – per quanto minima – di un’avventura umana. È nostra cura invitarvi a leggere questa guida quasi come un romanzo pulviscolare, dove ogni cascina, ogni fattoria sociale, ogni gesto d’amore per la terra è condiviso con il lettore (e quindi con il potenziale Ospite). Per utilizzare “Dormire e mangiare nell’orto” vi chiediamo di adottare questo alfabeto: lettere seminate nel terreno fertile delle pagine e di un futuro incontro.

Tutte insieme queste realtà rappresentano infatti un Grand Tour: l’itine- rario ottocentesco da compiersi in Italia (per l’educazione e la formazione ad uso dell’Europa) oggi non potrebbe che essere agricolo. Come ricorda Roberto Brioschi, la Contadinanza, da millenni custode dell’ambiente e della sua biodiversità, propositrice di valori e pratiche che non depaupe- rano le risorse utilizzate, che non considera il superfluo come necessario, depositaria della sovranità alimentare, produce infatti cultura. Le famiglie e le comunità rurali, spesso unite in associazioni, coordinamenti e reti territoriali indicano la via contadina ad una vita sostenibile, il futuro che vogliamo, un ritorno alla terra – pur tra mille ostacoli – potente e importante.

Inoltre questa guida testimonia delle decine di “reti contadine” nate in questa epoca di cemento, che si sono prese il compito arduo e non dero- gabile di tutelare la piccola agricoltura e il piccolo produttore, difensore arcigno e prezioso della terra, una risorsa sempre più scarsa e depauperata.

Al loro fianco si schierano le realtà di turismo responsabile – di cui diamo ampio conto, in particolare come soci di AITR, Associazione Italiana Tu- rismo Responsabile – e che si propongono come facilitatori per conoscere le realtà di accoglienza rurale e contadina.

Viaggiate e scoprite tutto questo con noi.

Introduzione

IL PAESE RITROVATO
UNA VISIONE INEDITA DELL’ITALIA MIGLIORE

di Roberto Brioschi (autore e attivista della terra)

È l’Italia, quella vera: fatta di geografie e di borghi, di campagne e montagne, villaggi, casali e baite, aziende agricole familiari, microproduzioni agricole, osterie; con l’80% degli italiani che vive così distribuita nell’80% del territorio: il mondo rurale; quel tessuto connettivo che attraversa ed unisce la penisola, a misura d’uomo; un mondo che ci avvolge ma che ignoriamo, alieno dalle aree metropolitane, i capannoni diffusi, l’alta velocità e i quadrilateri autostradali.

Luoghi e genti troppo spesso intesi solo per le “vacanze”: concetto tanto riduttivo quanto negativo poiché derivante dal “tempo libero”, residuo di quello lasciato disponibile dal lavoro (per chi ce l’ha); il Tempo è invece una delle unità di misura della nostra vita, delle relazioni umane, del rapporto con la Natura ed il pianeta che ci ospitano.

Questa guida è uno strumento per “avere il tempo”. Di respirare con le valli ed i boschi, la campagna ed il mare; di incontrare famiglie e genti che hanno cercato e costruito il senso della propria esistenza, leale e condivisa; per gustare il cibo naturale ed etico, lontano dal business del bio e dalle mode del gusto. Si incontrano stili di vita colmi del necessario ma poveri del superfluo, buone pratiche e migliori esempi per ognuno.

Di regione in regione percorriamo questo Paese per conoscere, comprendere, assaporare: la bellezza dei paesaggi e l’armonia delle comunità umane alla scoperta delle loro felicità quotidiane, per noi immemori cittadini. Sono viaggi e soggiorni di formazione, di educazione sentimentale e di affinità, di serenità e riposo, di amicizie.

Sempre ospiti, mai turisti.

Gli autori

Roberto Brioschi

Roberto Brioschi è ricercatore militante del mutualismo, membro della Rete dei Semi Rurali e del Comitato Scientifico dell'Osservatorio sulle Economie Civili della Regione Campania, ha tra le sue attività la scrittura. E' autore e co-autore di "Biologico etico", "L'Agricoltura è sociale", "Dormire e mangiare nell'orto", "L'Economia Trasformativa" e di "Il viaggiatore contadino" (Altreconomia).

Umberto Di Maria

Giornalista e professionista della comunicazione attento ai temi sociali, al territorio e all’espressione della cultura locale è tra i fondatori del movimento del turismo responsabile e del turismo di comunità in Italia. È docente su temi legati al turismo e alla sostenibilità in alcuni master e corsi di specializzazione post laurea. Cuoco per passione, ha curato per Altreconomia “Il gambero equo”, guida ai ristoranti a filiera corta, biolo- gici e con orto in Italia, “La sovversione necessaria”, sul pensiero politico di Luigi Veronelli e partecipato a “Kitchen social club”, il manifesto dei cuochi, del cibo e delle cucine sociali e popolari.


Gli autori