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Interni / Opinioni

È davvero questione di “sicurezza”

La videosorveglianza migliora la percezione della "sicurezza" in ambito urbano

Abbiamo paura -del migrante, della disoccupazione…-, ma in pochi affrontano le cause strutturali di questa percezione diffusa. Come le mafie e la corruzione. La rubrica a cusa di “Avviso pubblico”

Tratto da Altreconomia 192 — Aprile 2017

Sicurezza. Ecco la prima parola destinata ad accompagnarci alle prossime elezioni amministrative. L’altra è paura. Avvertiamo un crescente senso di insicurezza, che gli esperti definiscono“insicurezza percepita”. Temiamo di perdere il lavoro, un attentato, gli immigrati. In generale abbiamo paura chi è diverso e ci sentiamo impotenti. Non importa se i dati raccontano che i reati che generano paura e insicurezza, come i furti e le rapine, sono in calo. Complice l’invecchiamento della popolazione, cui si uniscono una televisione che manda in onda programmi basati su disgrazie e delitti, e giornali che ci definiscono come “ostaggi del crimine”, tanti italiani chiedono più sicurezza e pene più severe. Qualcuno vorrebbe anche quella di morte. Anzichè battersi per una giustizia più rapida ed efficiente e per un rafforzamento delle forze di polizia, diversi cittadini, sfiduciati, si attrezzano per una giustizia fai da te, chiedendo il rilascio del porto d’armi. Sono più di un milione e 200mil

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