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Finanza / Opinioni

Le misure una tantum non riducono le disuguaglianze

Il Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano © Chabe01 - Opera propria, CC BY-SA 4.0

Senza riforme strutturali per gestire le coperture della Legge di bilancio le politiche pubbliche sono sempre più deboli. E a farne le spese sono i cittadini. La rubrica di Alessandro Volpi

Tratto da Altreconomia 274 — Ottobre 2024

Alla fine i numeri parlano chiaro. Il fatturato della produzione industriale nel nostro Paese ha conosciuto nel corso dell’ultimo anno una riduzione, in termini di valore, vicina al 4%. I salari contrattuali, tra il 2019 e il 2023, sono aumentati del 5,4% a fronte di un’inflazione del 16,2% e quindi hanno perso il 9,3%. Nel frattempo, nel solo 2023, le società quotate alla Borsa di Milano hanno visto crescere la loro capitalizzazione di quasi il 21%.

È evidente che il modello costruito su privatizzazioni, sulla contrazione degli investimenti pubblici -nonostante il tanto celebrato Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)- sulla “politica monetaria” restrittiva della Banca centrale europea, sull’erogazione di bonus senza alcun disegno complessivo hanno paralizzato il Paese reale, con grande giubilo soltanto dei soggetti coinvolti nel perimetro della finanza. Al di là dei proclami della politica, questo è il modello che trova compimento e non pare in grado di ridurre le disuguag

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