Diritti
Ecco la zingara rapitrice
La notizia è che la ragazzina rom, accusata nel maggio scorso di avere tentato di rapire una neonata a Ponticelli (Napoli), è stata condannata a tre anni e otto mesi dal Tribunale dei minorenni. Il giudice avrebbe dunque trovato conferma…
La notizia è che la ragazzina rom, accusata nel maggio scorso di avere tentato di rapire una neonata a Ponticelli (Napoli), è stata condannata a tre anni e otto mesi dal Tribunale dei minorenni. Il giudice avrebbe dunque trovato conferma a un’antica diceria circa "le zingare rapitrici": si tratterebbe di una propensione ad appropriarsi dei figli altrui, non si capisce bene a quali fini, visto che mai si parla di riscatti (e visto, anche, che le popolazioni rom non sembrano avere problemi… demografici).
La "notizia" del rapimento, nel maggio scorso, fu all’origine di un autentico pogrom: l’accampamento di Ponticelli su assaltato da decine di italiani e dato alle fiamme. E’ stato uno dei momenti più tristi e umilianti per la vita pubblica del nostro paese. La decisione del Tribunale dei minorenni è stata probabilmente ben accolta nell’establishment politico che ha fatto del razzismo e della discriminazione del popolo rom uno strumento di ricerca del consenso, ma è stata in realtà poco sbandierata.
In effetti la decisione del Tribunale non fuga affatto tutte le perplessità: in sostanza la condanna si basa su un unico elemento di prova, ossia la testimonianza della madre della bambina che sarebbe stata rapita. Può darsi tutto, ma c’è una casistica infinita di denunce riguardanti presunti rapimenti di bambini da parte di donne rom e quasi sempre sono le madri a descrivere i rapimenti (fra l’altro sempre tentati, mai portati a termine: possibile che queste "zingare rapitrici" siano così incapaci di portare a compimento i loro intenti?).
Di recente una ricerca universitaria"La zingara rapitrice" di Sabrina Tosi Cambini ha documentato cinque casi arrivati in tribunale: in tutti la "prova" del rapimento era tutt’altro che limpida e mai si era arrivati a condanne (salvo un caso di patteggiamento, che è spesso la scelta migliore per "limitare i danni").
Stavolta c’è una condanna, e anche pesante, ma il "caso" non cambia: verso i rom è in atto una gravissima e continuativa discriminazione, specialmente in Italia, come ha fatto notare nei giorni scorsi anche il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa.
Qui sotto il commento di OsservAzione, associazione da tempo attiva nella tutela del popolo rom
“La presunta ‘zingara rapitrice’ di Ponticelli è stata condannata a 3 anni e 8 mesi di reclusione, una condanna pesante e fin troppo annunciata. In questo clima di caccia alle streghe, di intolleranza diffusa, una quindicenne rom viene giudicata colpevole al termine di un processo che presenta numerose ombre”. Lo sostengono Soccorso Legale, Francesca Saudino (OsservAzione) e Domenico Pizzuti (gesuita) sul sito di OsservAzione, centro di ricerca azione contro la discriminazione di Rom e Sinti. "L’apparato giudiziario – si legge sul sito – ha scatenato, così, la sua offensiva contro una bambina rom, sola e in difficoltà, accanendosi in una smania di punizione alimentata dal più vergognoso razzismo e dalla dilagante ideologia securitaria di stampo fascista". "Nel clima poco favorevole a immigrati e rom – prosegue la nota – non ci si può sottrarre all’impressione di un atto di carattere dimostrativo che non onora la
civiltà giuridica del nostro paese e della nostra città”.