Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura

Venezia chiama, mille famiglie rispondono – Ae 58

Numero 58, febbraio 2005Dieci mesi di rivoluzione per dimostrare che si possono cambiare le proprie abitudini nel nome della sostenibilità e della giustizia. A marzo parte la più vasta sperimentazione sugli stili di vita in Europa Ha 53 anni, qui a…

Tratto da Altreconomia 58 — Febbraio 2005

Numero 58, febbraio 2005

Dieci mesi di rivoluzione per dimostrare che si possono cambiare le proprie abitudini nel nome della sostenibilità e della giustizia.
A marzo parte la più vasta sperimentazione sugli stili di vita in Europa
 
Ha 53 anni, qui a Venezia fa il restauratore. Ha a cuore la salvaguardia della città. Con la sua compagna (che fa l’erborista) da anni si interessa di ambiente.
Conoscono anche il commercio equo e sostengono un progetto per un asilo in India. “È arrivato il momento di fare qualcosa”, spiega. Ecco perché si sta iscrivendo: ecco perché ha deciso di partecipare a “Cambieresti?”.
Dieci mesi di rivoluzione. Dieci mesi per dimostrare che si possono cambiare le proprie abitudini nel nome della sostenibilità, e magari vivere meglio.
Il nome del progetto sta per “consumi, ambiente, risparmio energetico, stili di vita” e, unico in Italia e in Europa, coinvolgerà a partire da marzo e per tutto il 2005 un migliaio di famiglie del Comune di Venezia. È un’idea dell’assessorato all’Ambiente, che l’ha inserito nella lista delle azioni del più ampio “Piano energetico comunale” e realizzato insieme a 23 partner istituzionali e non.
“Cambieresti?”: una domanda che è al tempo stesso un invito e una scommessa. Ovvero: alle mille famiglie che faranno parte della sperimentazione verrà chiesto di ridurre e rivedere i propri consumi.
In assoluta controtendenza rispetto agli imperativi del sistema economico.
Verrà definito un nuovo “paniere” di beni e servizi che individui ciò di cui si ha veramente bisogno, finalizzato al risparmio delle risorse, nel rispetto dell’ambiente, della giustizia e dei popoli del Sud del mondo. Scelte che molte famiglie in Italia già fanno (ad esempio quelle della campagna “Bilanci di giustizia”) ma che mai avevano riguardato un numero così alto di famiglie monitorate per così a lungo. Tutte verranno accompagnate in un itinerario di cambiamento del proprio stile di vita con informazioni, documentazioni, incentivi e incontri.
A tutte sarà chiesto periodicamente di rendere conto di questi cambiamenti, anche attraverso la lettura delle bollette di acqua, gas e luce.

L’esperimento riguarda i residenti nel Comune di Venezia (che comprende il centro storico e Mestre). La scadenza per iscriversi è il 15 febbraio (se siete interessati, le informazioni per partecipare sono nel box a pagina 10). L’iscrizione è volontaria e non è previsto nessun tipo di “campionamento” o selezione dei nuclei familiari, se non quello di una omogenea distribuzione territoriale che rispecchi la situazione reale (ovvero un terzo di famiglie in laguna, due terzi sulla “terraferma”).
Oltre a quello compilato all’atto dell’iscrizione, a marzo le famiglie riceveranno un primo questionario, riguardante la composizione del nucleo familiare e varie informazioni a proposito dell’abitazione, degli spostamenti, degli acquisti, degli investimenti. Una sorta di “autovalutazione” dei propri consumi e dei propri comportamenti.
Lo stesso questionario verrà compilato anche alla fine della sperimentazione. Per chi lo vorrà, ci sarà anche la possibilità di calcolare la propria “impronta ecologica” sulla base dei propri consumi prima e dopo il progetto.
Le famiglie si impegnano a leggere i contatori di acqua, luce e gas e a fornire i dati di consumo, a partire da quelli di gennaio 2005, ogni due mesi fino a fine anno.
A ogni famiglia sarà consegnata una guida che individua 14 ambiti di cambiamento, dal risparmio energetico al turismo responsabile, dalla bioedilizia all’abbigliamento (vedi in basso).

Nella guida vengono indicate le problematiche legate alla sostenibilità ambientale o sociale per ciascun ambito e, accanto a queste, le alternative, tecnologiche e non, disponibili. Con esse anche i consigli pratici per modificare le proprie abitudini, i riferimenti per trovare aiuto e le informazioni riguardanti eventuali incentivi, non solo locali e nazionali (come quelli per i pannelli solari) ma anche legati specificamente al progetto “Cambieresti?”.
Per le famiglie che aderiscono al progetto, infatti, sono previsti vari “premi” legati alla realizzazione effettiva di cambiamenti del proprio stile di vita: lampade a basso consumo, buoni per il car sharing, abbonamenti mensili ai trasporti pubblici, riduttori di flusso per i rubinetti…
Ogni famiglia sarà poi inserita in un “gruppo territoriale” (ne sono stati individuati 40) composto da 25 nuclei.
I gruppi si riuniranno una volta al mese, con il coordinamento di un tutor. Scopo di questi incontri (la cui partecipazione è volontaria) sarà quello di consegnare al tutor le letture delle proprie bollette, e di riferire degli eventuali cambiamenti messi in atto.
Le riunioni mensili saranno anche un momento di scambio delle esperienze, di approfondimento e di eventuali richieste, cui le realtà partecipanti al progetto proveranno a rispondere con momenti di formazione. È un valore aggiunto: trasformare il cambiamento del proprio stile di vita in un processo condiviso e partecipato. Allo stesso modo, i gruppi locali proveranno a completare la guida con i riferimenti di produttori locali e fornitori rispondenti alle esigenze del progetto.
 
Parteciperanno a “Cambieresti?” anche due condomini, per sperimentare nuovi stili di vita anche in comunità più ampie rispetto al nucleo familiare, attraverso interventi più decisi, come la trasformazione dell’impianto di riscaldamento a metano, la raccolta differenziata dei rifiuti o l’installazione di pannelli solari sul tetto.
“L’idea del progetto risale al novembre 2002” spiega Paolo Cacciari, assessore all’Ambiente del Comune di Venezia che del progetto è il promotore. “All’epoca partecipammo al secondo bando del ministero dell’Ambiente per il finanziamento di progetto su Agenda 21 locale”.
L’esito solo due anni dopo: il progetto arriva settimo sui 265 presentati. Il ministero finanzia il 70%, con 150 mila euro. Il resto arriva dai cofinanziatori, Enel, Italgas, Vesta (la multiutility che fornisce i servizi idrici e di raccolta dei rifiuti del Comune), Actv, Asm Venezia (le aziende di trasporto pubblico) e provincia di Venezia, che in beni e servizi stanziano altri 75 mila euro.
Enel e Italgas forniranno i dati di consumo delle famiglie, anche risalenti ai due anni precedenti. Vesta metterà a disposizione un tecnico che verificherà la qualità dell’acqua che esce dal rubinetto di casa, per invogliare ad abbandonare le acque in bottiglia.
“Non si tratta solo di ridurre i consumi, ma di migliorare la qualità della vita -prosegue Cacciari-. L’amministrazione comunale ha un ruolo nella quotidianità dei cittadini. Ma non può limitarsi alla gestione del traffico o dei rifiuti. Abbiamo iniziato con lo sportello Stilinfo (vedi nel box a sinistra, ndr), che raccoglie le iscrizioni e che non a caso è accanto all’ufficio per le relazioni pubbliche del Comune”.

“Le città si inaridiscono con i consumi” spiega don Gianni Fazzini, anima della campagna Bilanci di giustizia, tra gli ispiratori del progetto. “Lo vediamo nel proliferare dei centri commerciali. Ma il consumo non ci aiuterà a risolvere i problemi ambientali e sociali della città. Per questo bisogna ridarle vita con una progettualità che passi attraverso le famiglie. Vuol dire diventare creativi: creare un nuovo stile di vita, gioioso, grazie anche alle tecnologie. Sappiamo che esiste una spaccatura tra il livello di consapevolezza circa le conseguenze dei propri comportamenti, e lo stile di vita effettivamente adottato. Per questo si deve dare l’opportunità alle famiglie di cambiare. E per questo ha senso l’intervento del Comune: se tiene pulite le strade, che contribuisca anche a tenere ‘pulite le borse’. Non possiamo continuare a lasciare che sia la pubblicità a dirci come vivere. Non diamo ricette, ma invitiamo a pensare con la propria testa, e insieme. Si tratta di creare una nuova rete sociale. L’antitesi del centro commerciale affollato, dove ciascuno è solo col proprio carrello”. !!pagebreak!!
 
Si parte con le domande. Proviamoci anche noi!
All’inizio del periodo di sperimentazione, ogni nucleo familiare dovrà compilare un questionario, che verrà riproposto a fine anno per verificare i cambiamenti.
Ecco alcune delle domande:
 
– Evitate prodotti usa e getta? Acquistate soprattutto prodotti locali? Acquistate soprattutto prodotti freschi?
 
– Controllate che la vostra banca finanzi attività e progetti corretti dal punto di vista sociale e ambientale?
 
– In che tipo di edificio abitate? Di quanti metri quadrati è il vostro appartamento? Avete un giardino o un orto?
 
– Avete un impianto di riscaldamento autonomo? Come è alimentato? Come scaldate l’acqua per il bagno?
 
– Quando acquistate un elettrodomestico fate attenzione al consumo di energia?
 
– Quali mezzi utilizzate per gli spostamenti in città? Quanti chilometri percorrete? Quanto tempo impiegate?
 
– Il frigor è impostato sul minimo, sbrinato regolarmente e lontano da fonti di calore?
 
– Quando acquistate fate attenzione alla quantità e al tipo di imballaggio? Fate la raccolta differenziata?
 
Le informazioni “altre”, tutte a un solo sportello
Mai sottovalutare l’effetto farfalla: anche un piccolo gesto può scatenare conseguenze enormi. È la filosofia che ispira lo sportello “Stilinfo”, che ha aperto i battenti a maggio del 2004 a Venezia e Mestre.
Un punto di riferimento per chiunque abbia voglia di provare a cambiare il mondo a partire dalle abitudini quotidiane.
L’idea nasce però nel 2002, quando l’assessorato alle Politiche ambientali della provincia di Venezia affida alla cooperativa Mag Venezia (mutua auto gestione con sede a Marghera, www.magvenezia.it) la realizzazione del “Progetto Formica”. Si tratta di un’indagine, effettuata su un campione di 1.004 famiglie contattate nel Comune di Venezia e in 12 Comuni della provincia, che rivela un dato contraddittorio: la maggioranza degli interpellati ritiene che le scelte individuali di acquisto possano influire sui produttori e sui meccanismi economici, e che gran parte dei processi produttivi siano insostenibili dal punto di vista ambientale. Eppure il comportamento non segue questa consapevolezza.
Di qui lo sforzo di Comune e Provincia (che finanziano Stilinfo) di fornire alla popolazione uno strumento dove trovare informazioni, alternative, contatti e indirizzi. Dodici le tematiche: alimentazione, ambiente, informazione, edilizia e architettura sostenibile, educazione ambientale, energia, consumo critico, finanza e assicurazioni etiche, medicina, mobilità, rifiuti, nuovi stili di benessere. Da maggio a oggi lo sportello ha collezionato oltre 500 contatti.
Indirizzi: Campo Manin a Venezia, piazzale Candiani a Mestre.
Il sito è
www.ambiente.venezia.it/stilinfo/
!!pagebreak!!
 
Riduci i consumi, migliora la vita
La gondola naviga verso un futuro sostenibile. L’esperimento“Cambieresti?” -di cui parliamo in queste pagine- è solo uno dei 41 progetti ideati per il Piano energetico comunale (Pec) dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Venezia.
Il Pec è stato approvato dalla giunta comunale nell’ottobre 2003. A oggi 18 di quei progetti sono in corso di realizzazione: tra questi l’introduzione del fattore energia nel regolamento edilizio, il capitolo “bio-edile” nel capitolato del Comune, l’analisi dell’efficienza energetica degli edifici pubblici, la promozione del car-sharing, e ora “Cambieresti?”.
“Riduci i consumi, migliora la vita” è lo slogan di questo piano che non è solo una valutazione della bolletta energetica della città, come avviene nella maggior parte dei Comuni italiani, ma un piano-processo da implementare nel corso degli anni a seconda delle esigenze cittadine. Il piano è partito da un’analisi storica dei consumi energetici del comune, identificando i fattori causa dei consumi e la loro possibile evoluzione. In un territorio che consuma oltre 3 miliardi di chilowattora di elettricità, 420 milioni di metri cubi di metano, 87 mila tonnellate di gasolio, 84 mila tonnellate di benzina e 21 mila tonnellate di gpl la quantità di inquinamento è pari al doppio della media nazionale.
A fronte dell’aumento di consumi stimato del 6% per il 2010, una corretta attuazione del Pec potrebbe portare a una diminuzione  dei consumi (a parità di qualità) pari anche al 18%.
 
Ma non c’è solo l’energia. Venezia si è distinta anche per un esperimento in tema di raccolta differenziata. In una zona limitata del centro storico -dove la raccolta dei rifiuti è problematica, sia a causa della conformazione urbanistica sia a causa di vincoli artistici, che limitano l’uso di cestini vari- l’assessorato ha dato il via a una raccolta porta a porta di vetro, lattine, plastica, carta, umido. Si tratta del quartiere di Dorso Duro, tra il rio di San Trovaso e la Punta della Dogana: 654 utenze, 1.305 abitanti, 229 esercizi commerciali, tre tra scuole e facoltà universitarie, 3 musei: una zona dove ogni giorno vengono raccolti 2.575 chili di rifiuti. Da quando la raccolta è partita (aprile 2004) la media di rifiuti differenziati è stata sempre attorno all’80% (contro una media del centro storico ferma al 5%, e di quella italiana attorno al 19%).
Il Comune stima che se la raccolta differenziata si estendesse a tutto il territorio, a conti fatti l’ammistrazione risparmierebbe anche un milione di euro l’anno sui 4 che spende attualmente, senza tenere conto dell’inqinamento che così si eviterebbe.
“Vogliamo lasciare un segno permanente” spiega l’assessore Paolo Cacciari, artefici del Pec e della raccolta differenziata. “Ma il nostro è anche un processo di autoriforma dell’assessorato, che vorremmo più aperto alla cittadinanza. Un assessorato che guardi al dialogo oltre che alla trasparenza dovuta per legge”.
 
Le guide eco-pratiche della provincia di Ferrara
La sostenibilità ha un ufficio anche a Ferrara. Si chiama Ecoidea, ed è lo sportello che la Provincia del capoluogo romagnolo ha creato perché diventi un punto di riferimento per tutti coloro che intendano attuare “buone pratiche” ambientali nella vita di tutti i giorni. Così come per lo sportello veneziano “Stilinfo”, anche Ecoidea accompagna i cittadini nella scelta delle tecnologie e dei prodotti per il risparmio delle risorse e dell’energia e per la riduzione dei rifiuti e dell’inquinamento.
Di recente, lo sportello ha varato anche un progetto editoriale: si tratta delle “Guide Ecoidea”, piccoli volumi che informano sulle azioni concrete e quotidiane per la tutela ambientale, il risparmio energetico e il consumo consapevole. I titoli vanno dal compostaggio domestico alla riduzione dei rifiuti, dalla bioarchitettura al rapporto bambini-ambiente. Costano un euro e possono essere richieste allo sportello Ecoidea. Altre informazioni sul sito www.provincia.fe.it/ecoidea

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.