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Una proposta di Altreconomia: regolamentare la pubblicità delle acque minerali

Per saperne di più visita il sito www.altreconomia.it/acqua

Cari amici di Altreconomia,

sul numero di febbraio della rivista dedichiamo sei pagine all’acqua in bottiglia.

I numero del settore sono impressionanti: nel 2005 il giro d’affari ha toccato i 3 miliardi di euro. Noi italiani siamo i più grandi consumatori di acqua in bottiglia al mondo: mezzo litro a testa, ogni giorno.

È un bisogno indotto dalla pubblicità: nello stesso anno le aziende -le prima 12 controllano oltre l’80% del mercato- hanno investito 379 milioni di euro tra spot tv e radio e pagine su quotidiani e periodici. La materia prima, invece, la ottengono praticamente gratis. 14 regioni su 20 gli “imbottigliatori” non pagano niente per sfruttare le sorgenti d’acqua, che fanno parte del demanio pubblico.

Solo Basilicata, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Veneto e Umbria prevedono un “canone di concessione” per lo sfruttamento delle sorgenti.

Ad Altreconomia siamo convinti che sia opportuno regolamentare per legge la pubblicità delle acque, perché la bottiglia fa concorrenza sleale all’acqua degli acquedotti, spesso più buona, senz’altro sottoposta a controlli più severi e più economica.

È la nostra goccia nella battaglia più grande per la difesa dell’acqua, “bene comune” dell’umanità.  

Vorremmo sapere cosa ne pensate.

Venite a leggerci su www.altreconomia.it/acqua

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