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Economia / Opinioni

Scegliere, bene, il fornitore di energia

© Shubham Dhage - Unsplash

Il mercato libero può essere per il consumatore un momento di partecipazione attiva alla transizione ecologica. La rubrica di Giacomo Prennushi

Tratto da Altreconomia 274 — Ottobre 2024

Il primo luglio 2024 è finalmente terminato il mercato di maggior tutela per le utenze domestiche in Italia. Dopo tanti e lunghi anni di coesistenza con il gemello “mercato libero” non esiste più un regime di prezzi definito dall’Autorità (Arera), ma i cittadini sono stati chiamati a scegliere uno dei numerosissimi fornitori di energia elettrica.

In realtà rimangono ancora attivi due regimi regolati, il mercato delle “tutele graduali”, destinato a chi non ha effettuato nessuna scelta e che terminerà a metà del 2027 (qui il legislatore poteva essere più creativo nella scelta del nome) e il mercato di “maggior tutela” destinato ai clienti vulnerabili (qui sì che il nome risulta finalmente adatto).

Questo passaggio epocale per il settore non deve però trarre in inganno. Solo una parte di quanto paghiamo in bolletta è decisa dal venditore: la componente prezzo della materia energia, variabile in base ai consumi e la quota fissa di commercializzazione, mentre tutte le altre voci sono

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