Questo libro rende conto – per la prima volta – dei lavori della “Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria”, istituita con la Legge Regionale n. 50 del 2002.
L’autrice ripercorre 15 anni di sedute che hanno attraversato quattro legislature locali e testimoniato avvenimenti di rilevanza nazionale e internazionale, tra cui -nel 2005-, l’omicidio del vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria Francesco Fortugno, la strage di Duisburg nel 2007 e i primi arresti della maxi-inchiesta Crimine-Infinito, nel 2010, fino alla storica sentenza della corte di Cassazione, che nel 2016 certifica a livello giuridico e in via definitiva la natura unitaria della ‘ndrangheta.
Attorno a questi eventi, non sempre ottenendo adeguata attenzione, nella Regione indicata dall’Istat tra le più povere d’Italia si affastellano notizie di gravi ingerenze mafiose nel tessuto economico e sociale, assieme a preoccupanti episodi di corruzione e collusione, tra minacce e attentati ad amministratori pubblici, giornalisti e operatori economici che rifiutano di piegarsi all’ingerenza criminale.
La Commissione (dal 2020 si chiamerà “Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa”) – pur con diverse criticità, opportunamente rilevate – diviene così spettatore e protagonista di un pezzo di storia in una terra caratterizzata da crisi e contrasti, ma anche da una forte volontà di riscatto e riflessività.
Collana Contrappunti – Quaderni di Avviso Pubblico e del Master in Analisi, Prevenzione e Contrasto della criminalità organizzata e della corruzione.
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