Esteri / Attualità
Monitor, osservatorio sul mondo (aprile 2020)
Un “filo rosso” lega le cose che succedono in Paesi diversi di ogni continente. Questa rubrica -a cura della redazione di Altreconomia- non vuole offrire al lettore notizie, ma la capacità di leggere i fatti in una cornice più ampia. Per comprendere le dinamiche economiche, sociali e politiche di quelli che comunemente vanno sotto la voce “Esteri”
Il rischio dell’esclusione per i transgender
Stati Uniti
Negli Stati Uniti centinaia di migliaia di transgender potrebbero non votare alle prossime elezioni presidenziali, che si terranno il 3 novembre 2020, perché il loro nome o aspetto non coincide con quello registrato sulla carta d’identità.
A sottolinearlo è una ricerca del William Institute della scuola di legge dell’Università della California, che mette in evidenza i rischi che tale esclusione potrebbe avere sulla portata democratica del voto.
Circa 378mila elettori transgender non hanno un documento che rifletta il loro aspetto o la loro identità di genere. Negli Usa, 35 Stati su 50 richiedono di mostrare un documento che accerti l’identità e 260mila persone transgender che ne sono sprovviste vivono in uno di questi 35 Stati.
Venezuela: la fame della popolazione
America Latina
In Venezuela una persona su tre ha difficoltà a consumare i valori minimi nutrizionali necessari alla sopravvivenza. A rivelarlo è una ricerca del World food program delle Nazioni Unite. Secondo l’indagine, basata sulle risposte raccolte attraverso 8.375 questionari somministrati alla popolazione, una parte consistente dei venezuelani mangia solo cereali, radici o tuberi.
Stando ai dati del rapporto, circa 9,3 milioni di venezuelani soffrono mancanze alimentari gravi o contenute. Il 74% delle famiglie ha dovuto ridurre la qualità di cibo; il 60% ha razionato la quantità di alimenti messi in tavola; il 33% ha chiesto che il proprio lavoro venga pagato in alimenti e il 20% ha venduto beni patrimoniali per potere acquistare generi alimentari.
Secondo i dati del Fondo monetario internazionale, nel 2019 il Prodotto interno lordo del Paese si è contratto del 35% e l’iperinflazione ha colpito il potere di acquisto dei salari. Secondo il Fmi, alla fine del 2020 il numero degli emigrati venezuelani che lasceranno il Paese potrebbe arrivare a sei milioni, quasi il 20% della popolazione.
In Spagna il sesso senza consenso è stupro
Europa
Solo sì es sì: solo se è si. A marzo la Spagna ha approvato un disegno di legge che riforma il codice penale e modifica la definizione giuridica di stupro, sotto cui ora rientrano tutti i casi di sesso non consenziente. L’iniziativa legislativa arriva dopo una serie di gravi casi di stupro che hanno indignato l’opinione pubblica per la gestione che ne ha fatto la magistratura. In particolare quello della “Manada” (il branco), nel 2018 oggetto di una sentenza di primo grado che condannò i cinque stupratori per il più lieve reato di abuso sessuale. Il gruppo di esperti sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Grevio) ha riscontrato che in numerosi sistemi di giustizia penali europei permane la definizione di stupro basata sulla forza. Fanno eccezione solo l’Austria, il Montenegro, il Portogallo e la Svezia. “Questo impone alle persone che hanno subito uno stupro, prevalentemente donne, l’onere di dimostrare di essere vittime”, ha sottolineato la Segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić chiedendo a tutti gli Stati di agire in conformità della Convenzione di Istanbul.
6.000 vittime nella Repubblica Democratica del Congo per l’emergenza morbillo tra il primo gennaio 2019 e febbraio 2020 (Oms)
L’indagine sui crimini di guerra in Afghanistan
Medio Oriente
Il Tribunale penale internazionale ha autorizzato un’indagine sui crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Afghanistan dal primo maggio 2003. La decisione presa dai giudici in appello ribalta una sentenza del 2017, quando una prima inchiesta era stata bloccata, e consentirà di aprire un’indagine sui Talebani, le forze afgane e, per la prima volta, le forze armate degli Stati Uniti. Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha giudicato “sconsiderata” l’autorizzazione a procedere, arrivata dopo lo “storico” accordo tra Usa e Taliban che, dopo 19 anni di guerra, stabilisce un calendario per un ritiro completo della truppe straniere dal Paese entro 18 mesi. Per Amnesty International, si tratta di “una decisione storica con cui il massimo organo di giustizia internazionale, rimediando a un suo terribile errore, si è posto dalla parte delle vittime dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità commessi da tutte le parti coinvolte nel conflitto afgano”. Solo nel 2019, secondo un rapporto Onu, nel Paese sono stati uccisi o feriti più di 10mila civili. Anche se le vittime sono leggermente diminuite rispetto all’anno precedente, è stato il sesto anno consecutivo in cui il conflitto ha causato più di 10mila vittime. “Quasi nessun civile in Afghanistan è sfuggito alla violenza in corso”, ha affermato Tadamichi Yamamoto, capo della missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA). “È assolutamente necessario che tutte le parti colgano l’occasione per fermare i combattimenti, perché la pace è attesa da tempo; le vite dei civili devono essere protette e gli sforzi per la pace sono in corso”.
L’inchiesta del The Guardian “Guns and lies in America: decoding an unlikely success story” sui morti per armi da fuoco
Le donne che lavorano per liberare il Vietnam
Asia
In Vietnam un gruppo di donne rintraccia e detona le bombe inesplose dopo il conflitto con gli Stati Uniti terminato nel 1975. Fanno parte del progetto “Norwegian People’s Aid-Restoring the Environment and Neutralising the Effect of War” che ha l’obiettivo di riabilitare più di 60mila ettari di campi. Il Dipartimento della difesa degli Usa stima che circa il 10% degli 80 milioni di tonnellate di munizioni è rimasto inesploso. dopo l’impatto con il suolo. Nella sola provincia di Quang Tri, ci sono state almeno 8.550 vittime per ordigni inesplosi.
In Brasile, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, le comunità indigene della foresta Amazzonica stanno iniziando a rivolgersi alla tecnologia e a usare i droni per scoprire i taglialegna illegali e preservare la foresta pluviale.
Gli effetti dell’invasione delle locuste nei Paesi del Corno d’Africa
Africa
Nei Paesi dell’Africa orientale l’invasione delle locuste diventerà una “catastrofe umanitaria” se non verranno adottate presto le misure necessarie per fermare l’avanzata degli insetti. L’allarme arriva dall’Organizzazione Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) secondo la quale lo sciame di cavallette si aggira tra i 100 e 200 miliardi di esemplari. Si tratta dell’invasione più grave degli ultimi 25 anni in Etiopia e Somalia, mentre per il Kenya un episodio di portata simile risale a 70 anni fa. Gli sciami di locuste hanno colpito principalmente colture e terreni da pastorizia in zone che già si trovavano in condizioni di sofferenza alimentare causata da siccità, alluvioni e instabilità politica. Secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, tra Kenya, Somalia ed Etiopia vivono 13 milioni di persone già in situazione di insicurezza alimentare acuta, di cui 10 milioni proprio nei luoghi colpiti dalle locuste.
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