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L’Onu subito in Darfur

Jan Pronk, inviato dell'Onu in Sudan, si appella al consiglio di sicurezzacon toni drammatici: il Darfur sta sfuggendo ad ogni controllo e occorre unintervento al più presto possibile.

L'inviato ha riferito della situazione nella regione in un'audizione alConsiglio di Sicurezza, spiegando che la regione sudanese il “può facilmenteentrare in uno stato di anarchia, subire un collasso totale della legalità edell'ordine. I progressi sono lenti, e i passi indietro invece sonoallarmanti», ha detto Pronk. Secondo l'inviato i 15 devono assumere al piùpresto l'iniziativa, esercitandomaggiore pressione sul governo di Khartum. Un intervento tempestivo dell'Onuè reso problematico dall'atteggiamento della Cina. Pechino, uno dei cinquemembri con diritto di veto, ha annunciato che voterà contro l'adozione diuna risoluzione che imponga le già minacciate sanzioni sul governo sudanese.Pronk ha spiegato che sul piano della trattativa tra la guerriglia e ilgoverno si sono fatti dei passi avanti, ma che in Darfour la situazione è innetto peggioramento. «La comunità internazionale ha il dovere di prendere inconsiderazione altre misure dato che quelle assunte finora si sono rivelateinsufficienti». In caso contrario, potrebbero trovarsi a dover affrontare situazioni disastrose, come poliziotti che sparano contro i civili, «per le quali le Nazioni Unite sarebbero biasimate».

Onu –
www.un.org – Il sito delle Nazioni Unite

Human Rights Watch –
www.hrw.org/campaigns/darfur/ – La campagna sul Darfurdell'associazione per i diritti civili Human Rights Watch. In inglese

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