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Altre Economie / Intervista

Le strategie del commercio equo e solidale per guardare al futuro

Marco Fazio, presidente di Equo Garantito

Nella pandemia le organizzazioni del fair trade hanno resistito senza abbandonare lavoratori e produttori nel Sud del mondo. Ora pensano a come consolidarsi sui territori. Intervista a Marco Fazio, presidente di Equo Garantito

Tratto da Altreconomia 237 — Maggio 2021

Il commercio equo e solidale italiano ha preso un bello spavento ma ha tenuto e ora non ha intenzione di “tornare indietro”. Lo conferma Marco Fazio dall’osservatorio privilegiato di Equo Garantito, l’associazione nazionale di categoria delle 70 organizzazioni del fair trade, tra importatori e botteghe. L’occasione dell’8 maggio, Giornata mondiale del commercio equo e solidale, è un pretesto per fare il punto a oltre un anno dall’inizio della pandemia. Non tanto per la conta dei danni quanto per una riflessione “sulle prospettive e le strategie future”, come ci tiene a dire Fazio, che oltre a essere il presidente di Equo Garantito è anche parte della cooperativa Mondi Possibili che conta otto botteghe in Lombardia (da Varese ad Abbiategrasso).

Marco, partiamo dal 2020.
MF La botta è stata forte. Le organizzazioni socie hanno però reagito sfruttando tutte le possibilità che c’erano per rimanere in piedi, dai contributi

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