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Numeri da levare l’appetito. Un miliardo di affamati, altrettanti malnutriti. Sessanta miliardi di animali nei lager, centinaia di miliardi depredati da mari e fiumi. Un miliardo di piccoli agricoltori e braccianti sfruttati.
Ma “Cucinare in pace” non è l’apocalisse del cibo. Piuttosto un prontuario integrale (ma non integralista) per cucinare e mangiare in pace, ovvero nel rispetto dei viventi e dell’ambiente.
Marinella Correggia, giornalista, scrittrice e cuoca è in ottima compagnia: Pitagora, antesignano del vegetarismo etico, Leonardo, Gandhi, Tolstoj. La “tavola pitagorica” del resto è antica ma adatta al futuro: “Niente gioverà al pianeta più del passaggio a una dieta vegetariana” sosteneva Albert Einstein, per una volta senza far riferimento alla relatività.
Il cibo -che in questo periodo gode di esposizione mediatica senza precedenti- è sempre e comunque al centro dell’esistenza di tutti. La sua impronta ecologica, sociale, climatica, etica è ben più pesante del giudizio di uno o dell’altro chef.
Il libro è diviso, con la precisione di una mezzaluna manuale, in due parti complementari. La prima indica i principi e i metodi di un sistema agro-alimentare saggio e sostenibile. La seconda sciorina oltre 100 ricette facili, rapide, economiche, di stagione, e naturalmente vegane ed ecologiche.
Ma essere vegan, cioè prescindere anche da latte e uova, non è sempre facile (e non è scontato che sia ecologico).
Ecco la confessione di Marinella: “Le ragazze ecoveg vanno dappertutto! […] ma questa anzianità di servizio non significa che, per decenni, abbia mangiato con tutti i crismi eco-bio-equi (…): per incoscienza e distrazione, mi sono son nutrita a lungo di farine raffinate e di patate fritte”. Peccato veniale, certo. Ma mangiare seitan imballato in un confezione di plastica accoppiata al cartone e magari comprato in un negozio della grande disribuzione organizzata non è certo “eco”. Le saggezze alimentari sono quindi plurali. L’obiettivo è “un menù per la pace, in grado di mettere d’accordo tutti i popoli senza urtare alcun tabù alimentare e con un’impronta ecologica così lieve da poter nutrire tutti gli umani del pianeta”. Sembra ambizioso: ma i consigli per la spesa quotidiana, le materie prime e la dispensa, e le ricette “manuali” di Marinella colgono nel segno.
Ecco quindi le inaspettate “crudizie”, senza altra energia se non quella muscolare, le ricette delle selvatiche -intese come erbe-, le conserve per la rivoluzione, le proteine delle piante. E molto altro ancora. Una chicca? Il dado vegaromatico: lavare 500 g di cipolle, 500 g di carote, 100 g di prezzemolo, 100 g di sedano, 100 g di rosmarino, 100 g di salvia, 100 g di aglio. Asciugarli bene. Sminuzzare tutto finemente. In una ciotola aggiungere 500 g di sale marino integrale e mescolare. Riempire i barattoli e completare con un velo d’olio. Volta per volta prelevare con un cucchiaino la quantità voluta.
Buono, ma al cubo.
“Cucinare in pace”, di Marinella Correggia, 128 pagine,  8 euro (Altreconomia). —
 

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