Greenpace pubblica una classifica dell’industria mondiale dei pesticidi
“Lo sporco portafoglio dell’industria dei pesticidi” è il titolo del primo rapporto indipendente sul pericolo che i pesticidi (erbicidi, fungicidi e insetticidi) rappresentano per la salute e per l’ambiente.
L’indagine, pubblicata nel giugno 2008, è opera di due esperti di Greenpeace Germania: Oliver Worm e Katja Vaupel. Oggetto delle loro ricerche sono state le cinque più grandi compagnie al livello mondiale: Syngenta (Svizzera), Monsanto (Usa), Bayer (Germania), Dow Chemical (Usa) e BASF (Germania).
Queste cinque multinazionali controllano da sole i tre quarti del mercato mondiale di pesticidi, e nel 2007 hanno guadagnato complessivamente 18,5 miliardi di euro.
Di questo 75% del mercato, il 42% è in mano a Syngenta. Quest’ultima, BASF e Bayer possiedono ciascuna il 20% del traffico di fungicidi e il 10-20% di quello degli insetticidi. La Dow Chemical (che nel 2001 ha comprato la Union Carbide, responsabile della strage di Bhopal negli anni Ottanta) controlla il 2% del mercato mondiale per quanto riguarda i pesticidi.
Dalla ricerca emerge che i principi attivi commerciati da queste cinque compagnie sono 512. Di questi, 240, ben il 47%, risultano pericolosi per l’ambiente e per la salute, e sono per lo più insetticidi.
La Bayer, con 86 sostanze dannose su 163 prodotte, è in cima alla “lista nera”, seguono la Syngenta -con 68 sostanze su 166- e la BASF -con 46 su 94-.
La “lista gialla” è invece composta da 80 pesticidi (16%) che non possono essere valutati a causa della mancanza di dati sulla tossicità delle sostanze contenute. Capolista è stavolta la Syngenta, con 28 sostanze su 166 prodotte, seguita da Bayer: 27 sostanze tra le 163 che produce appartengono alla lista gialla.
La Monsanto non figura nei primi posti in nessuna di queste due liste ma detiene il primato di produrre il maggior numero di pesticidi molto tossici (60%) e non analizzabili (73% in media).
Esistono infatti 213 pesticidi che non possono essere analizzati, e perciò non se può conoscere il grado di tossicità. 70 Sostanze di questa lista appartengono alla Syngenta, 61 alla Bayer.
Analizzando i prodotti di queste compagnie si nota che non tutti figurano nella lista dei più nocivi: ciò dimostra che c’è la possibilità di creare sostanze meno dannose per la vita animale e vegetale.
Secondo Manfred Krautter, esperto chimico di Greepeace, “i politici devono intervenire per preservare la salute e la biodiversità. Pesticidi che causano cancro, alterano i geni, e danneggiano i sitemi riproduttivo, endocrino e nervoso non devono essere prodotti e messi in commercio.”
E ancora, continua: “L’industria sta usando il suo potere commerciale per far rimanere commerciabili anche i più tossici”. Infatti l’Unione europea sta negoziando una nuova normativa sui pesticidi. Se venisse approvata, le compagnie dovrebbero ridurre la produzione di sostanze nocive del 20% all’anno fino ad arrivare a eliminarle nell’arco di cinque anni. Inoltre, la tossicità dei prodotti dovrebbe essere resa pubblica.