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Economia / Approfondimento

Città in affitto breve: gli effetti delle piattaforme sul diritto all’abitare

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Il mercato delle locazioni non superiori a 30 giorni in Italia continua a crescere, supportato dalle piattaforme come Airbnb e da società che gestiscono le pratiche per conto del proprietario. L’offerta ne risente come dimostra il caso di Milano

Tratto da Altreconomia 224 — Marzo 2020

Sul tavolo della cucina c’è un foglio con una lista di nomi. L’elenco indica le persone venute a visitare una stanza in affitto in un appartamento in viale Monza, a Milano. “Ho pubblicato l’annuncio della camera sui social. In due giorni, ho ricevuto quasi duecento messaggi di persone interessate. Alcune mi hanno detto che stanno cercando una sistemazione da mesi”, racconta Silvia, la proprietaria, che ha deciso di affittare una stanza di casa sua per integrare le entrate a fine mese. “Oggi sono venuti in dieci. Andrà avanti così per un paio di giorni. Poi sceglierò il coinquilino”. Il prezzo da pagare per una singola di 12 metri quadrati è di 650 euro mensili più le spese condominiali e le utenze. Nello stesso quartiere a Nord di piazzale Loreto, Marco ha preso un’altra decisione. Invece di pensare al lungo periodo, usando i contratti di locazione “classici”, ha messo una camera del suo trilocale su una piattaforma online affittandola a turisti per poco tempo. “Il prezzo della stanza

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