Altre Economie
Altromercato: bilancio consolidato di 47 milioni di euro
Crescita del fatturato pari al 6,5% rispetto all’anno precedente per la centrale di importazione di prodotti di commercio equo (un consorzio composto da 125 cooperative e organizzazioni non-profit, oltre 300 negozi su tutto il territorio italiano) e aumento dell’utile netto dopo i ristorni di oltre 320 mila euro.
In occasione dell’Assemblea dei Soci del Consorzio Ctm altromercato – la maggiore organizzazione di commercio equo e solidale operante in Italia –, che si è svolta a novembre a Torino, è stato approvato il bilancio d’esercizio per l’anno fiscale 2010-2011, conclusosi il 30 giugno 2011.
La capogruppo CTM Altromercato registra un dato di chiusura assai positivo con un fatturato di quasi 37 milioni di euro. Per la prima volta è stato realizzato anche il Bilancio consolidato del Gruppo Altromercato, che include oltre ai risultati economici di Altromercato, anche quelli delle controllate Altromercato S.A (Argentina) e Inventa S.r.L., società che gestisce le filiere tessili, e la collegata CTM Agrofair S.r.L, specializzata nella frutta esotica equo solidale e in gran parte biologica. Il primo bilancio consolidato si chiude quest’anno a 46,95 milioni di euro con un utile netto pari a oltre 320.000 euro.
“La crisi economica è una realtà che sempre più famiglie si trovano a fronteggiare. Questi risultati economici incoraggianti, nonostante le molte difficoltà, ci spingono ad andare avanti e a credere oggi più che mai che è nostro dovere continuare a promuovere e a mettere in atto un modello di economia “altra”. “Altra” perché parte dalle vere esigenze dell’uomo, prima di tutto in termini di diritti, sia dei lavoratori, che dei consumatori – sottolinea Guido Vittorio Leoni, Presidente di Altromercato. “Altromercato è una realtà ormai attiva da più di 25 anni, che grazie alla sua esperienza e alla sua credibilità, può rappresentare un modello d’impresa che guarda al futuro, partendo dall’uomo e dall’ambiente. Un’alternativa vera e sostenibile a quel mondo di cartapesta oggi rappresentato dalla finanza internazionale e dal circo mediatico delle borse globali, che hanno contribuito in modo determinante all’attuale situazione”.
I prodotti
Con riferimento alle famiglie merceologiche, prosegue la crescita sia in valori assoluti sia in percentuale per i generi alimentari, che oggi rappresentano oltre l’80% dei ricavi complessivi.
“Quest’anno, a causa del significativo aumento del costo di materie prime, in primis zucchero e caffè, la gestione dell’approvvigionamento è stata molto faticosa. Altromercato infatti ha dovuto fronteggiare una forte esposizione finanziaria per rispettare tutti i criteri del commercio equo, tra cui il pre-finanziamento, ovvero un anticipo del pagamento a tasso zero a favore dei produttori. Nonostante ciò l’impegno a sostegno dei nostri partner del Sud del mondo non è mai venuto meno – afferma Paolo Palomba, Direttore Generale Altromercato – anzi si è rafforzato. Sono stati più di cento i gruppi di contadini supportati nella piena condivisione delle informazioni e concordando con loro un prezzo spesso più alto dettato dalla necessità di fronteggiare le difficoltà create anche da eventi atmosferici eccezionali, dovuti al cambiamento climatico, tutto ciò riuscendo a mantenere il vantaggio economico anche per i consumatori”
E’ continuato inoltre l’impegno a sostegno della qualità dei prodotti alimentari, con un sempre maggiore investimento a sostegno alla biodiversità e alla diversificazione delle colture e la diffusione di tecniche di agricoltura biologica.
L’abbigliamento, gli accessori, l’arredo e i prodotti artigianali rappresentano il 15% delle vendite. Particolarmente interessante la crescita della regalistica legata a ricorrenze, come le nozze e il Natale. Anche l’igiene della persona e la cosmesi, che esprimono il 3% dei ricavi e chiudono con un trend positivo.
I canali distributivi
L’analisi dei dati di fatturato evidenzia che le oltre 300 Botteghe Altromercato gestite dai soci rimangono il primo canale, rappresentando la percentuale prevalente del giro d’ affari, con il 60% delle vendite.
Grande slancio anche per il canale della Grande Distribuzione, che insieme agli altri punti di vendita, incide per il 30 % sul fatturato totale.