Altre Economie
Maker, istruzioni per l’uso
di Massimo Acanfora —
Esce per Altreconomia edizioni il libro che racconta "la rivoluzione degli artigiani digitali per una tecnologia democratica".
"Maker A-Z" è un manuale per tutti coloro che guardano con curiosità ad Arduino, alle stampanti 3D e ai FabLab, e per chi vuole saperne di più su chi dice che "la facilità di riparazione dovrebbe essere un ideale per chi lavora nel design
"Maker A-Z" è un libro costruito come un open hardware: tutti lo possono utilizzare. È stato scritto infatti per rendere comprensibile a tutti i lettori il fenomeno della “rivoluzione dei makers”, nei suoi molteplici aspetti e in particolare in tutte quelle prassi, come l’open software e la condivisione dei saperi che consetono di sperare in un modo più sostenibile e più giusto.
Il viaggio nel mondo dei makers è stato accompagnato da alcuni dei maggiori protagonisti di questa rivoluzione: parliamo di Massimo Banzi (Arduino), Enrico Bassi (FabLab Torino), Costantino Bongiorno (WeFab), Bertram Niessen (Doppio Zero), Alessandro Ranellucci (Unterwelt), Massimo Temporelli (FabLab Milano), Davide Gomba (FabLab Torino), Francesco Bombardi (FabLab Reggio Emilia), Stefano Maffei (Politecnico di Milano).
Con la partecipazione ideale di David Lang, autore di “From Zero to Maker” (Maker Media) che ci ha ispirato e da cui abbiamo tratto suggestioni importanti.
Questo libro spiega chi sono i makers, da dove vengono, che cosa fanno, e perché il movimento dei makers è “rivoluzionario”. Affronta gli aspetti più popolari del mondo degli artigiani digitali: Arduino, i fablab – sono circa 50 oggi in Italia -, la digital fabrication e la sfida di trovare un business model restando fedeli ai valori di base. Sì, perché questo movimento – al contrario degli artigiani tradizionali e di chi usa tecnologie proprietarie – condivide sempre le “istruzioni” e i risultati dei progetti. Non solo: per dirla con il “Bill of rights” dei makers “Ease of repair shall be a design ideal”. Alla faccia dell’obsolescenza programmata.
La sfida della cultura maker – dal più brillante “filosofo della tecnologia” all’ultimo degli smanettoni – è la stessa: “Learn (Just Enough) to Make (Just About) Anything”, ovvero “imparare abbastanza per fare (quasi) tutto. Altreconomia lo vuole raccontare perché l’etica maker entra in risonanza con il “saper fare”, il Do-it- Yourself (anzi al Do-It-Together) e l’indipendenza intellettuale e tecnica che sono caratteristiche dell’altra economia.
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