Altre Economie
Acquisizioni. I produttori di armi dentro telefoni e giornali – Ae 2
di Paolo Macina —
Numero 2 – dicembre 1999Il 1999 è stato frenetico: acquisizioni e fusioni hanno scandito il passare dei giorni. Due di queste sono state eclatanti per il nostro Paese: una ha portato la tedesca Manne-smann ad acquisire il secondo operatore telefonico…
Il 1999 è stato frenetico: acquisizioni e fusioni hanno scandito il passare dei giorni. Due di queste sono state eclatanti per il nostro Paese: una ha portato la tedesca Manne-smann ad acquisire il secondo operatore telefonico italiano, il gruppo Omnitel/Infostrada. La seconda ha consegnato uno degli ultimi editori puri nazionali, la Rusconi, alla multinazionale francese Hachette-Filipacchi. Le azioni Mannesmann hanno subìto un'impennata negli ultimi mesi, complice la decisione del Consiglio federale di sicurezza, che il 20 ottobre ha deliberato la fornitura alla Turchia di mille carri armati leopard 2. Il gestore di telefonini infatti, è proprietario del 49% della Krauss-Maffei Wegmann produttrice del famoso cingolato. Il voto contrario del ministro degli Esteri, il verde Fischer, non è riuscito ad impedire quello che sarà uno dei più grandi affari dell'industria tedesca degli armamenti, con un volume di ordinativi che raggiunge i 15 miliardi di marchi. L'Italia saluta anche l'arrivo della famosa Presse de la Cité: Hachette-Filipacchi. Il gruppo, quotato alla Borsa di Parigi, 230 testate in tutto il mondo, pubblica in Francia i magazine Paris Match, Photo, Femme Actuelle, Elle e Vital, e negli Stati Uniti Woman's day e George. È il quarto stampatore europeo; nella sua compagine azionaria ci sono la Cir di De Benedetti e la Rizzoli ma soprattutto la Matra, leader nella produzione di sistemi di difesa, missili terra-aria e satelliti, oltre che proprietaria della nota fabbrica automobilistica. Certo, la globalizzazione ci ha ormai abituati alla spersonalizzazione dei prodotti che acquistiamo, ma come non pensare che da quest'anno dietro un'innocua telefonata alla fidanzata o una copertina patinata di un giornale femminile ci sono anche dei mercanti di morte? Rallegriamoci: Walter Wurth, il costruttore svizzero di armi pesanti che deteneva il 49% della Barilla, ha deciso di destinare ad affari più lucrosi il patrimonio immobilizzato nella ditta emiliana. |