144 pagine / 13×20 cm / 2016
Con una storia di Gianni Biondillo
Storie dei libri umani di Biblioteca vivente e dei loro lettori
“È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”, diceva Albert Einstein. Biblioteca Vivente è un’esperienza universale che utilizza la narrazione e il dialogo come strumenti per abbattere i pregiudizi. I suoi “scaffali” non contengono libri di carta, ma “libri umani”, persone in carne e ossa che offrono ai “lettori” le proprie storie di vita. Questo libro racconta – attraverso narrazioni, approfondimenti e immagini – uno strumento educativo, interculturale e di coesione sociale, leggero e potente, rigoroso e duttile. ABCittà – per la prima volta in Italia – mette in relazione Biblioteca Vivente e carcere e permette a uomini e donne – che siano dentro o fuori, “libri umani” o “lettori” – di attraversare muri e sbarre: nell’incontro personale infatti cadono gran parte delle “barriere”, spesso innalzate da luoghi comuni e stereotipi. Biblioteca Vivente in questi anni ha fatto incontrare tanti “lettori” con il disagio psichico, la cultura rom, le periferie urbane.
Con un testo di Gianni Biondillo, cinque racconti di Stefania Arru, Matteo Ferrario, Martina Fragale, Massimiliano Maestrello, Paola Meardi e i contributi di Ulderico Maggi e Cristian Zanelli.
ABCittà è una cooperativa sociale, un gruppo di professionisti con competenze diverse, esperti in progettazione partecipata.
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