Ambiente
Pensare con le mani
"E ora s’Ikrea", il libro che racconta 25 progetti per far da sé mobili con oggetti usati
Con le mani siamo diventati analfabeti di ritorno. Il pollice opponibile -che ci ha permesso di distinguerci dagli altri primati- viene usato per lo più per il T9 del cellulare. E ora si Ikrea, scritto dal nostro Massimo Acanfora e prodotto da Ae per Ponte alle Grazie (in libreria da ottobre, 128 pp., 8 euro), propone invece di rimettere mano ai nostri mobili e, in fondo, alla nostra vita. Progettare e realizzare arredi di casa con gli scarti non è solo bricolage: un lavoro ben fatto comprende desiderio, arte, intelligenza, sapienza manuale, memoria, tradizione, dialogo. Scrive Massimo Cirri nell’introduzione: “…se gli oggetti fanno in tempo ad avere almeno una vita, ma due sarebbe meglio, se riescono a starci vicini attraverso il tempo, poi dicono qualcosa. Hanno voce, sono più belli e non fanno venir voglia di buttarli per comprarne altri che diventano rifiuti poco dopo”. È venuto il tempo di ri-fare. Per dare corpo, in tempi di sperpero, crisi economica ed energetica, alla filosofia delle tre “R”: riduci, recupera, ricicla. Con la quarta “R” del riuso. Una pratica ingegnosa per riprogettare la nostra casa (letti, divani, tavoli, sedie, librerie) con materiali di scarto, dai pallet alle vecchie magliette, dai copertoni ai pezzi di bicicletta: 25 progetti originali, semplici da realizzare ed economici. Per provare a interrompere lo stillicidio della perdita dei saperi e liberarci, attraverso una nuova cultura materiale, da una soffocante messe di oggetti standard, identici, seriali, prodotti stanchi del consumismo. E scoprire, attraverso le mani, la gioia creativa del rifare, da soli o collettivamente.