Ambiente / Attualità
L’olio di palma? Cercatelo nel serbatoio dell’auto (diesel)
L’industria che produce carburanti è stata, nel 2015, quella che ha utilizzato il maggior quantitativo dell’olio vegetale responsabile della deforestazione di Malaysia e Indonesia, battendo il settore alimentare e cosmetico. E nel nostro Paese il 95% di tutto il “biodiesel” -che è miscelato al combustibile tradizionale, e finisce in tutte le auto- è stato ricavato a partire da queste materia prima
Il 95% di tutto il “biodiesel” prodotto in Italia è ricavato da olio di palma. Nel 2015, autovetture e camion con motori diesel hanno bruciato quasi la metà (il 46%) di tutto l’olio di palma utilizzato in Europa nel corso dell’anno, superando l’industria alimentare (che è ferma al 45%): tra il 2014 e il 2015, l’utilizzo di olio di palma per l’industria del biodiesel è arrivata a 3,35 milioni di tonnellate, con una crescita del 2,6%, superiore a quella complessiva, dell’1,6% (nel 2015 in Europa ne sono stati trasformati 7,3 milioni di tonnellate).
Tutti questi dati sono raccolti in un report pubblicato oggi da Transport & Environment, “Europe keeps burning more palm oil in its diesel cars and trucks”.
Secondo le stime dell’organizzazione, la terra usata in tutto il mondo per produrre l’olio di palma “al servizio” dell’industria europea dei biocarburanti è pari a 920mila ettari. E se tutto il mondo agisse come l’Ue, rischierebbero di andare in fumo oltre 4,3 milioni di ettari di foresta tropicale, in particolare in Malaysia, Sumatra e nel Borneo.
Le raffinerie di tre Paesi -Italia, Spagna e Olanda- producono oltre l’80% del biodiesel europeo da olio di palma. Nel caso del nostro Paese, spiega T&E, i due terzi della produzione è commercializzata all’interno del Paese, e quindi utilizzato da tutti i guidatori di auto e camion diesel (il biodisel è miscelato al combustibile tradizionale).
“I cittadini possono fare del loro meglio per evitare la presenza dell’olio di palma nel loro cibo e nei loro cosmetici, ma le regole europei in materia di biocarburanti li forzano a bruciarlo nelle loro auto, senza che se ne rendano conto” sintetizza Jori Sihvonen, responsabile del settore agrocarburanti di Transport & Environment.
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