Ambiente
La città senza suolo
Tra nuovi metri cubi e diritti edificatori in aree protette, l’amministrazione comunale di Cinisello Balsamo approva il Piano di governo del territorio. Il reportage di Altreconomia nel dicembre 2013. Contro il nuovo strumento urbanistico, Legambiente Lombardia annuncia a luglio 2014 di aver presentato un ricorso al presidente della Repubblica —
"Cinisello Balsamo è l’esempio di un Comune che ha già abbondantemente oltrepassato il limite del ‘game over’ per quanto riguarda le possibilità di occupazione di nuovo suolo: semplicemente, è tale il livello di intensità urbanistica da non essere accettabile alcuna espansione su suoli liberi". Le parole di Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, annunciano il ricorso al presidente della Repubblica inoltrato il 3 luglio scorso dall’associazione ambientalista. A Cinisello, nell’hinterland di Milano, Ae era andata nel dicembre 2013, dedicando un reportage "urbano" alla città senza (più) suolo.
Davanti ai miei occhi c’è una delle ultime aree verdi di Cinisello Balsamo. Perché in questo comune di 74mila abitanti, nato nel ‘28 dall’unione di due borghi prevalentemente agricoli nell’hinterland di Milano, Cinisello e Balsamo, ci hanno messo meno di cent’anni a finire il territorio.
I dati del Centro di ricerca sul consumo di suolo (www.consumosuolo.org) sono impietosi, e aggiornati al 2009 (i nuovi arriveranno a gennaio 2014): il 74% di Cinisello Balsamo è urbanizzato, e gli “spazi aperti” rimasti sono quelli all’interno dei parchi pubblici e privati e le fasce di rispetto dei cimiteri, che però non verranno risparmiate nei prossimi anni.
Nemmeno quest’ultimo campo: “Tu hai visto un prato, ma su quell’area insiste già un piano integrato d’intervento, e il proprietario non aveva previsto un orto botanico, ma 73mila metri quadrati di superficie lorda di pavimento” mi spiega Maurizio Cabras, che è l’assessore all’Urbanistica.
Al posto del verde, a due passi dai cantieri della nuova stazione della metropolitana, capolinea della M1 di Milano, avrei dovuto immaginare un parallelepipedo e un cilindro, gli edifici che vedo disegnati nelle carte del Piano di governo del territorio (Pgt) approvato dalla Città di Cinisello Balsamo a fine ottobre. I disegni sono allegati all’osservazione al Pgt presentata dalla proprietà, una società che si chiama ImmobiliarEuropea che ha realizzato anche il vicino centro commerciale Auchan. “Abbiamo mantenuto la volumetria, modificando il mix funzionale, dando più spazio al commercio” spiega Cabras.
Se l’urbanistica contrattata è la regola, in Lombardia, Cinisello Balsamo va oltre: è una città che non fa provincia ma che rischia di fare scuola. Lo strumento urbanistico che governerà la trasformazione del territorio nei prossimi 5 anni crea una specie di mercato locale di “derivati” sul mattone. Il territorio è finito, e funziona così: i diritti edificatori “decollano” da un’area di Cinisello per spostarsi su un’altra, e si trasformano in “moneta sonante, perché non c’è spazio sufficiente o le condizioni necessarie a edificare sul posto tutte le volumetrie, e allora alcuni operatori economici sono stati invitati dall’amministrazione ad acquistare diritti edificatori ‘in eccesso’ concessi ad altri”, come raccontano ad Altreconomia il presidente del circolo di Legambiente Ivan Fumagalli e Giancarlo Dalla Costa, un passato nei Verdi e da assessore all’Urbanistica del Comune di Cinisello Balsamo, oggi attivista del Movimento 5 Stelle.
Ci sarebbe anche un prezzo per questi diritti volumetrici: “500/600 euro al metro quadro”, stimano Fumagalli e Dalla Costa, che hanno firmato circa un terzo delle 265 osservazioni al Pgt, quasi tutte bocciate dall’amministrazione comunale. Da pagare, prima ancora di aprire un cantiere: un costo che andrebbe a gravare, poi, su quello dell’immobile realizzato. L’assessore all’Urbanistica Maurizio Cabras difende le scelte del Comune: quelli applicati sono “meccanismi di compensazione previsti dalla legge regionale”, la numero 12 del 2005, che porta la firma dell’attuale ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, e “hanno permesso all’amministrazione di individuare alcune aree da riqualificare all’interno della ‘città costruita’, molte delle quali dismesse e non fruibili, dove verranno concentrate le nuove costruzioni”. Secondo Cabras, solo così Cinisello potrà salvare dall’edificazione l’area verde del Grugnotorto, 1,4 milioni di metri quadrati, “che anzi verrà acquisita e diverrà pubblica”.
Quella del Grugnotorto è un’area protetta. Giancarlo Della Costa mi accompagna a vederla: a fine novembre 2013 vedo un campo coltivato, a ridosso della superstrada Rho-Monza. Della Costa mi indica una “L” verde, stretta tra le ultime case della città: questi terreni, mi spiega, sono oggetto di un lunghissimo contenzioso che vede impegnato il Comune e la proprietà -divisa tra Coop Lombardia, che a fine anni Ottanta qui avrebbe voluto realizzare un supermercato, e la società Fondi rustici Nord Milano-. “Pende” ancora un giudizio del Consiglio di Stato, ma dopo l’approvazione del Pgt Coop e Fondi rustici verranno “compensate”: le due società potranno costruire un nuovo quartiere residenziale in un altra zona di Cinisello, su un’area (che era) pubblica, a ridosso di viale Fulvio Testi e del nuovo capolinea della linea metropolitana M1 di Milano.
La “perequazione” permetterà di costruire 2m2 ogni 10m2 di verde “lasciati” al Comune, come se i proprietari potessero vantare diritti volumetrici per terreni che si trovano all’interno di un’area protetta, cioè il Parco locale d’interesse sovracomunale (Plis) Grugnotorto-Villoresi.
“In sede di approvazione del Pgt il Comune ha accolto le osservazioni presentate da Coop Lombardia e Fondi rustici, raddoppiando l’indice di compensazione, che per 220mila m2 passano da 0,1 a 0,2 metri quadrati edificabili per ogni metro quadro di superficie” racconta Dalla Costa. Ciò significa che il solo valore dei diritti che “decollano” è raddoppiato, passando (almeno) da 11 a 22 milioni di euro.
Le case di Coop e Fondi rustici “atterrano” nell’area dell’Ovocoltura, dove oggi campeggia il tendone che ospita la discoteca Zoo Latino: “Il proprietario sa di doversi spostare” dice Dalla Costa. E aggiunge: “Quest’area, che è pubblica, avrebbe potuto essere ri-naturalizzata, tornare verde, anche perché era stata data al Comune come ‘compensazione’ dopo la costruzione dell’Auchan”.
Non poteva che andare a finire così: capita quando si vuole continuare a costruire a dispetto dei numeri. Ci ha provato anche Regione Lombardia a mettere in discussione il calcolo relativo al fabbisogno di nuove abitazioni a Cinisello, dove negli anni Ottanta stavano 83mila abitanti, 9mila in più di oggi, e dove c’è già spazio per circa 108mila persone, secondo la scheda del “censimento del cemento” promossa dal forum “Salviamo il paesaggio” (www.salviamoilpaesaggio.it). Con il Pgt il Comune ipotizza l’esigenza di abitazioni per 5.164 nuovi abitanti teorici, calcolati cioè come se ognuno occupasse 43 metri quadrati e non meno di 30, “anche se solo 2.800 nei prossimi cinque anni” specifica Cabras. Ad Ae l’assessore dice che le case sfitte in città sono 600, e spiega che prevedere uno sviluppo della città serve a “favorire la ripresa di dinamismo da parte del mercato”. Ai rappresentanti locali di “Salviamo il paesaggio” alcuni tecnici comunali hanno detto invece che sono 1.668, aggiungendo però che si tratta “del normale flottante del 50% degli appartamenti vuoti”, lasciando immaginare che il dato reale sia doppio.L’amministrazione spiega che in ogni caso le nuove abitazioni saranno dedicate in particolare all’affitto, con il 14% degli interventi di edilizia residenziale sociale, anche se una parte delle abitazioni sarà destinata alla “locazione con patto di futura vendita”. Così ha chiesto -con un’osservazione al Pgt- Uniabita, la più importante tra le cooperative di abitanti di Cinisello, che a metà novembre ha festeggiato 110 anni di storia (www.uniabita.it) e qui conta 12mila soci. “Noi vogliamo occuparci dell’affitto, anche perché in una visione culturale e prospettiva chi acquista casa non è un cittadino mobile” spiega il sindaco Siria Trezzi, di Sel (nel frattempo, la Trezzi ha lasciato il partito di Vendola per passare nel PD, ndr). Chi affitta, invece, un giorno, potrà lasciare Cinisello. Quando la città, che è stretta tra viale Fulvio Testi e la l’A52, e attraversata dall’A4, sarà ancora di più soffocata da smog e cemento. “Viviamo nel triangolo più trafficato dalla Lombardia, dove passano 350mila auto al giorno, ‘superiamo i limiti’ di emissione di Pm10, ossidi di zolfo, ossidi di azoto -spiega Angelo Fabretto di Legambiente-. Nonostante questo, e senz’alcuna indagine epidemiologica seria, continuiamo a costruire”. —
La Carta e il Pgt
Uniabita e Legacoop hanno finanziato la sua campagna elettorale, ma Siria Trezzi -sindaco di Cinisello Balsamo dalla primavera del 2013, ex assessore alle Politiche sociali del Comune dal 2005- non accetta che si parli di possibili conflitti d’interesse, per un Pgt che garantisce cubature al mondo delle coop. A inizio ottobre il consiglio comunale ha bocciato una mozione presentata dal gruppo del M5S, che chiedeva in fase di votazione del Pgt l’adesione ai criteri della “Carta di Pisa”, un codice etico per gli amministratori locali promosso da Avviso pubblico: “Prevedeva misure inaccettabili” dice Trezzi. L’azione del M5S invitava a escludere dal voto gli amministratori che avessero ricevuto finanziamenti da società interessate dal Pgt, e coloro che hanno parenti o affini alle dipendenze di realtà premiate dal Piano, o siano azionisti o membri del cda o soci di cooperative beneficiate dallo strumento urbanistico.
Tra queste c’è il “Consorzio il Sole”, partecipato da Uniabita al 77%, che potrà “allargare” la propria attività su terreni liberi all’interno del Parco del Grugnotorto: dopo l’approvazione del Pgt, circa 6mila metri quadrati potranno essere trasformati in una residenza protetta per anziani e in un parcheggio, al servizio della Residenza sanitaria assistita (Rsa) del Consorzio, già esistente. Oggi il vicepresidente della società è Roberto Imberti, compagno di Siria Trezzi, e -come lei- esponente di Sinistra ecologia e libertà, già vice-sindaco di Cinisello Balsamo con delega all’Urbanistica fino al 2009, “ma l’intervento -spiega Trezzi- è stato approvato in fase di adozione del Pgt, quando io non ero sindaco né Imberti vicepresidente del Consorzio”.