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Ambiente

Gli aumenti nascosti nella bi-oraria

Pubblichiamo uno stralcio del nostro volume "L’energia che ho in mente", nel quale si spiega che cos’è la tariffa energetica bi-oraria e perché non è poi tanto conveniente

Attualmente le offerte per la vendita di energia elettrica e di gas nel libero mercato si somigliano tutte. L’unica parte di prezzo che è effettivamente soggetta a concorrenza e su cui i venditori possono agire per praticare sconti e offrire risparmio è quella legata all’approvvigionamento dell’energia, che di solito viene indicata come componente energia.
Nulla vieterebbe ai venditori di praticare sconti o applicare for-fettariamente anche le altre parti di prezzo o di offrire un prezzo comprensivo di tutto, assumendosi così il rischio di fare compensazioni tra i propri clienti.

Ma attualmente tutte le offerte prevedo- no: la “componente energia” in bella evidenza e l’applicazione in- tegrale della parte di prezzo regolata dall’AEEG (trasporto e oneri generali, dispacciamento) senza indicarne al cliente il valore, ma con un mero rimando a quanto stabilito dall’Autorità. Le tipologie di offerta più diffuse si possono riassumere come segue.

1. Offerte a sconto. Il venditore offre uno “sconto” sulla com- ponente energia (in €/kWh) fissata dall’AEEG per il servizio di maggior tutela, erogato a chi non sceglie un nuovo fornitore (detto anche PE o PED ossia: prezzo energia o prezzo energia e dispacciamento; per il gas si chiama CCI, cioè “componen- te commercializzazione all’ingrosso”. Tutte le altre componenti sono quelle fissate dall’AEEG per i servizi a rete e gli oneri ge- nerali. Attenzione a come viene presentato lo sconto: infatti di solito la percentuale indicata si riferisce alla sola componente energia: se rapportata al prezzo complessivo è quasi sempre percentualmente inferiore rispetto a quanto dichiarato. Alcune offerte prevedono, anziché uno sconto percentuale, uno sconto in cifra fissa, che viene detratto dalla bolletta.

2. Offerte a prezzo variabile e a prezzo fisso. Il venditore offre una propria componente energia, normalmente espressa in in euro o centesimi di euro per kWh o per metro cubo consumato. La componente energia può anche essere indicizzata, cioè può variare periodicamente in relazione a degli indici (il prezzo del petrolio o di altri combustibili o la componente energia fissata dall’AEEG).
La convenienza o meno di queste offerte non è sempre facilmente valutabile. Talvolta per renderle appetibili il fornitore promette uno sconto in cifra fissa, o un bonus. Un aiuto può venire dalla scheda di confronto prezzi che l’AEEG impone di redigere a ogni venditore, ma bisogna tenere presente che l’andamento del parametro utilizzato nell’offerta può essere difficile da pre- vedere e da valutare. Nelle cosiddette offerte “a prezzo fisso”, è stabilito che la componente energia rimanga fissa e non subisca variazioni per periodi più o meno lunghi. È bene capire che cosa succede quando termina tale periodo, in modo da poter even- tualmente cambiare offerta o fornitore, se il contratto firmato non è più conveniente. Sia per le offerte a prezzo fisso sia per quelle a prezzo indicizzato, alla componente energia bisogna aggiungere tutte le altre componenti, che normalmente sono quelle fissate dall’AEEG per i servizi a rete e gli oneri generali. Queste possono infatti variare: anche se il venditore presenta la sua offerta come “prezzo fisso”, la parte invariabile è solo la componente energia. Attenzione: quasi tutte le offerte prevedono che la componente energia si applichi non solo ai kWh prelevati, ma anche alle co- siddette “perdite di rete” (tecnicamente: la parte di energia che si “disperde” dalle reti durante il trasporto). Significa che, in realtà la componente energia espressa in euro/kWh viene applicata non solo all’energia prelevata al contatore, ma anche ad un’ulteriore
quota di consumi, in genere il 10,8. Per il gas la componente energia riportata in contratto si riferisce a un gas avente potere calorifico superiore (PCS) di riferimento pari a 38,520 MJ/mc: per sapere quanto si pagherà effettivamente per metro cubo, occor- re proporzionare il valore al PCS indicato sulla propria bolletta (quelli dell’area geografica dove ci si trova). Ad esempio, se un venditore offre un prezzo pari a 0,299 euro/mc, un cliente del Comune di Milano dovrà tenere conto del PCS indicato sulla sua bolletta, pari a 39,270 MJ/mc, e il prezzo che comparirà in bollet- ta sarà, quindi 0,305 euro/mc.

3. Offerte tutto compreso. Attualmente sono pochi i venditori che propongono offerte “tutto compreso”, cioè con un prezzo prefissato in relazione a una certa soglia di consumo e compren- sivo di tutte le varie componenti (a eccezione delle imposte, (cal- colate a parte). Normalmente viene fissato un “taglio” di consumi per cui è previsto un certo prezzo. Se non si arriva a consumare tutti i kWh previsti si paga comunque il prezzo fissato. Occorre invece fare attenzione a cosa succede se si supera il taglio di consumo fissato. Può infatti capitare che il prezzo per ogni kWh in più sia piuttosto salato. Di solito è possibile, in corso di con- tratto, comunicare al venditore un aumento dei propri consumi e quindi cambiare il proprio taglio, ma va fatto in anticipo. Di recen- te questa formula è stata resa disponibile anche per il gas.

4. Offerte biorarie. Il prezzo dell’energia varia a seconda dell’orario in cui è consumata? Attualmente i clienti domestici che non hanno scelto di cambiare fornitore pagano per l’energia elettrica un prezzo unico, indipendentemente dall’orario in cui l’energia è consumata. È però possibile -ma solo per chi ha un contatore elettronico già “teleletto”- scegliere di pagare un prez- zo (componente energia) cosiddetto “biorario”, cioè diverso a seconda che il consumo avvenga in fascia F1 (dalle 8 alle 19 dal lunedì al venerdì) o in fascia F2 ed F3 (dalle 19 alle 8 dal lunedì al venerdì, il sabato, la domenica e i giorni festivi). Perché questo prezzo sia conveniente bisogna che almeno il 67% dei consumi avvenga nelle fasce F2 ed F3. Si prevede, che nel corso del 2010 il prezzo biorario diventi obbligatorio per tutti coloro che hanno un contatore elettronico teleletto e programmato per fasce (que- sto può essere verificato guardando se sulla bolletta i consumi sono già suddivisi in fasce). L’installazione e la programmazione dei contatori è obbligatoria, per cui questo prezzo sarà diffuso via via a tutti e per coloro che hanno un consumo di oltre il 33% circa nelle ore diurne dei giorni dal lunedì al venerdì vi sarà un aumento della spesa, più o meno elevato.
Ad esempio, nell’ultimo trimestre 2009 il prezzo energia e dispac- ciamento (per il cliente medio circa il 60/65% del prezzo totale) era: 9,046 centesimi di Euro al kWh (monorario); 11,441 centesimi di Euro al kWh (fascia F1) e 7,833 centesimi di Euro al kWh (fascia F23). Nel primo trimestre 2010 il prezzo energia e dispacciamen- to è fissato in 8,983 centesimi di Euro al kWh (monorario); 11,394 centesimi di Euro al kWh (fascia F1) e 7,755 centesimi di Euro al kWh (fascia F23). Per i clienti non domestici il prezzo biorario è già obbligatorio dal 2008, se c’è il contatore programmato per fasce. È quindi molto importante abituarsi a spostare, per quanto possibile, i propri consumi nelle ore serali e del week-end.
Nel mercato libero i venditori offrono, solitamente, la possibilità di scegliere, per chi ha il contatore programmato per fasce, tra prezzi biorari e monorari. Attenzione però: alcuni venditori hanno inserito nei propri contratti una clausola che prevede l’applica- zione automatica del prezzo biorario nel momento in cui il conta- tore viene riprogrammato e misura l’energia per fasce.
È quindi importante leggere bene, sia per capire se questa clau- sola è presente, sia qual è la percentuale di consumi nelle fasce che determina la convenienza del prezzo biorario. Le fasce misu- rate dal contatore sono uguali per tutti i clienti, e non è possibile una diversa programmazone degli orari.

5. Offerte Dual Fuel. Le offerte congiunte di energia e di gas, dette anche dual fuel o dual energy, prevedono, con un solo contratto, la fornitura sia di elettricità che di gas. Normalmente ognuno dei due servizi ha un proprio prezzo, con struttura simile (ad esempio prezzo fisso, o sconto sulla componente energia sia per l’elettricità che per il gas). Non si sono ancora viste, invece, offerte con un prezzo unico. Spesso è il venditore attuale di gas o di energia elettrica che propone ai clienti di abbinare anche la fornitura dell’altro servizio, offrendo, ad esempio, un bonus o qualche omaggio. L’unico vantaggio di queste soluzioni è di ave- re una sola bolletta e un solo interlocutore.

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