“La cucina salverà il mondo” alle Torrette di Fano
Una chiacchierata filosofico-culinaria con Giovanna Olivieri ispirata dal suo nuovo libro “Io cucino a occhio”, manuale di cucina libera, casalinga, a mano e naturale.
Giovanna Olivieri è una partigiana della cucina “a occhio”. Una cucina ispirata alla filosofia del q.b. (“quanto basta”) che promuove una via più personale e naturale alla cucina di tutti i giorni. Niente dosi – salvo eccezioni – niente regole predefinite, niente preconcetti… Perché il cucinare torni ad essere un atto libero e liberatorio, facile, guidato dal buonsenso e dal gusto personale.
“La cucina salverà il mondo” è un incontro informale durante il quale l’autrice racconterà come il ritorno alla cucina semplice e quotidiana può avere effetti dirompenti e virtuosi sulla realtà in cui viviamo. Giovanna Olivieri condividerà e confronterà con il pubblico le riflessioni scaturite dalle sue letture, le meditazioni germogliate mentre lavora nel suo orto, i pensieri scambiati con la gente comune, i ricordi della cucina di un tempo raccontati dai vecchi.
La dialettica di Giovanna Olivieri è un tentativo di riportare la gente ai fornelli e al cucinare nel quotidiano senza troppi timori reverenziali. La “cucina a occhio” è infatti pensata per chi ha deciso che l’estro e la fantasia contano di più di un impiattamento a regola d’arte.
Per i cuochi distratti, a cui manca sempre un ingrediente ma che non temono le variazioni sul tema e le sperimentazioni. Per chi ama confrontarsi, condividere. Per chi sa bene che le “tradizioni” nascono incorporando nei piatti culture e ingredienti nuovi. Per chi ama la cucina semplice e quotidiana. Per chi raccoglie nell’orto o nel prato invece di stare in fila al supermercato. Per chi quando è in cucina (o fa la spesa) rispetta le materie prime, l’ambiente, le persone e non spreca il cibo. Per chi cucina per il gusto di farlo, per le persone che ama, per stare bene o scoprire sapori nuovi. E anche per chi pensa di essere negato, perché cucinando s’impara. Per chi ai fornelli si affida alle mani, al “pizzico” o al “pugno” anziché alle bilance di precisione . Per chi ha avuto in eredità dalla nonna un mattarello e l’amore per la manualità. Per chi agli “chef-padroni” televisivi preferisce le ricette scritte in corsivo trovate in un cassetto o tramandate a voce.