Ambiente
De Luca alle Infrastrutture: i No Crescent chiedono la revoca
Il comitato che da anni si batte contro la costruzione dell’ecomostro Crescent, a Salerno, scrive al premier Letta, invitandolo "a riconsiderare la nomina" del sindaco della città a viceministro.
L’esponente del Pd è indagato per l’iter autorizzativo dell’intervento, che comprende anche la sdemanializzazione dell’area, processo di competenza proprio del "suo" ministero
Vincenzo De Luca, primo cittadino di Salerno, è il nuovo vice-ministro delle Infrastrutture. La nomina dell’esponente del Partito democratico, uno tra i tanti amministratori entrati a far parte dell’esecutivo, non è stata salutata con gioia da tutti i cittadini della città campana. In particolare, quelli riuniti nel comitato "No Crescent", che insieme ad Italia Nostra ha presentato alla Procura della città una "istanza di sequestro di tutti gli atti sul Crescent e sull’area di Santa Teresa tenuti presso il ministero delle Infrastrutture". Un paio di settimane fa, infatti, era emerso che il Tribunale sta indagando proprio De Luca per presunti abusi nell’ambito dell’iter autorizzativo del mega complesso immobiliare sul lungo mare, una mezzaluna di cemento alta 30 metri e lunga quasi 300.
In un comunicato diffuso subito dopo la nomina di De Luca, No Crescent e Italia Nostra ricordano che "uno specifico filone di indagine riguarda la sdemanializzazione delle aree di Santa Teresa, dove sorgerà l’ecomostro Crescent. Solo pochi giorni fa il Comitato No Crescent e Italia Nostra hanno depositato un corposo dossier di 120 pagine sulle controverse procedure demaniali venute alla luce nel corso delle verificazioni disposte dal Consiglio di Stato, con l’accento posto sulle ampie superfici di oltre dieci mila metri quadrati non sdemanializzate, delle quali oltre mille metri quadri costituenti l’alveo del torrente Fusandola".
"Il dicastero delle Infrastrutture comprende, tra le altre competenze, quelle sul demanio marittimo -continua il comunicato-, e pertanto il primo cittadino, nella sua duplice veste, si occuperà di una sdemanializzazione, da un lato, ancora non completata e, dall’altro, di mancati pagamenti allo Stato per le aree finora sdemanializzate".
Per questo "il comitato No Crescent e Italia Nostra hanno chiesto alla Procura di valutare se l’esercizio di tali funzioni (l’incarico di vice-ministro, ndr) non incida sulle prove acquisite e da acquisirsi nel fascicolo penale".
Il 7 maggio il Comitato ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, responsabile della nomina di De Luca, al titolare del dicastero (Maurizio Lupi) e ai capogruppo alla Camera dei deputati dei 5 partiti oggi rappresentanti in Parlamento.
La ricopiamo.
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COMITATO NO CRESCENT
comitato.nocrescent@gmail.com
Salerno, 7 maggio 2013
Spett.le
Presidenza del Consiglio dei ministri
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma
E p. c.
Signor Ministro alle Infrastrutture
On.le Maurizio Lupi
ufficio.gabinetto@pec.mit.gov.it
segreteria.ministro@pec.mit.gov.it
giacomo.aiello@mit.gov.it
mteresa.dimatteo@mit.gov.it
piero.dalessio@mit.gov.it
Capogruppo alla Camera dei Deputati PDL
Capogruppo alla Camera dei Deputati PD
Capogruppo alla Camera dei Deputati Movimento 5 Stelle
Capogruppo alla Camera dei Deputati Scelta Civiva
Capogruppo alla Camera dei Deputati Sinistra Ecologia e Libertà
Pregiatissimo Presidente del Consiglio, onorevole Letta,
La contattiamo per sottoporre alla Sua attenzione una questione urgentissima.
Signor Presidente, Lei ha nominato viceministro alle Infrastrutture il Sig. Vincenzo De Luca, attuale Sindaco di Salerno.
Di seguito Le rappresentiamo fatti e circostanze gravissime relative a una inquietante vicenda urbanistica divenuta oramai un caso nazionale.
Nel cuore della città, nei pressi della storica spiaggia di Santa Teresa, area pregiata che chiude il noto lungomare, a ridosso del Teatro “Giuseppe Verdi” e del centro storico sono in costruzione una piazza e un enorme caseggiato privato denominato “Crescent”.
La piazza, finanziata anche con fondi comunitari FESR, è un immenso spazio che sarà asservito al condominio privato “Crescent”, un mastodontico lotto cementizio, a firma dell’architetto catalano Bofill, con centinaia di alloggi privati a pochi metri dal mare, in zona demaniale marittima.
Una costruzione alta 30 metri circa, lunga quasi 280 metri, che farà aumentare i rischi idrogeologici dell’area. Il pesante complesso sorge sulla linea di costa, con un corso d’acqua sotterraneo, il Fusandola, che nel 1954 fu causa di una esondazione che provocò dolorose perdite di vite umane e danni gravi.
E pensare, Signor Presidente, che il progetto – fortemente voluto dal Comune- viola, tra le altre cose, addirittura le misure di salvaguardia della costa, parimenti allarmanti sono le carenze tecniche e amministrative delle autorizzazioni sismiche.
In sintesi, una pesante colata di cemento che stravolge per sempre un delicato assetto idrogeologico e un paesaggio urbano dal valore consolidato, riconosciuto.
Non è tutto, Signor Presidente.
Questi i dati che più inquietano:
-la piazza lo scorso luglio ha ceduto in un settore significativo, tale clamoroso evento ha determinato la sospensione dei lavori, inchieste della Procura della Repubblica, approfondite indagini tecniche, tuttora in corso per disposizione degli inquirenti.
-Il Sindaco di Salerno ha stipulato con la società costruttrice del fabbricato (Crescent srl) un contratto, avente ad oggetto la cessione dei diritti edificatori, nel quale è inserita una clausola clamorosa secondo la quale in caso di accoglimento di uno dei ricorsi amministrativi – tuttora pendenti in sede di appello – proposti dal Comitato No Crescent e da Italia Nostra, il Comune rimborserà la società costruttrice di tutte le spese sostenute per quanto costruito, ossia un risarcimento di milioni di euro.
Signor Presidente, il rischio d’impresa per un caseggiato privato è così assunto dall’ente comunale. Una soluzione fuori dal mondo del diritto e contraria a principi costituzionali (art. 97 Carta Fondamentale). Una soluzione che ha dell’incredibile!
-L’area su cui è in corso la realizzazione del fabbricato è, in buona parte, ancora di natura demaniale! Dalle verificazioni svolte in seguito ad ordinanza del Consiglio di Stato è emerso che il Comune ha sdemanializzato solo parte delle aree (32.000 mq circa a fronte dei 45.200 mq del sub comparto). Oltre dieci mila metri quadri sono tutt’oggi nella disponibilità dello Stato. Ciononostante, Signor Presidente, una società di capitale (Crescent srl) sta già costruendo l’edificio privato – meglio noto come ecomostro – senza che, malgrado le ripetute diffide, vi sia stato intervento alcuno da parte del Comune di Salerno.
Peraltro parte dell’area sdemanializzata, utilizzata a fini edificatori, acquistata dal comune non è stata neppure pagata al demanio.
-L’edificazione comprende 6.000 mq di arenile e 4.000 mq circa di mare, la fascia di rispetto del torrente vincolato, parte di tali superfici vengono utilizzati a fini edificatori quale superficie fondiaria.
-L’area è soggetta a rischio liquefazione, addirittura l’edificazione è in corso su alveo del torrente non sdemanializzato, su porzione di spiaggia Santa Teresa e sul mare, senza peraltro che siano stati effettuati i preliminari studi meteo marini previsti dalle misure di salvaguardia della costa emanate dall’Autorità di Bacino in Destra del Fiume Sele.
Signor Presidente, non è tutto: per la vicenda “Crescent” la Procura della Repubblica di Salerno ha aperto un fascicolo penale avviando approfondite indagini. Risultano indagati lo stesso Sig. Vincenzo De Luca, quale Sindaco di Salerno, l’ex Soprintendente ai Beni culturali per il clamoroso silenzio – assenso paesaggistico, vari dirigenti comunali e, ancora, un dirigente dell’Agenzia del Demanio. Uno specifico filone d’inchiesta interessa proprio l’anomala sdemanializzazione dell’area. Gravissimi i reati contestati: abuso d’ufficio in concorso e falso ideologico.
In definitiva, Signor Presidente, è questa una vicenda che ha fatto venire alla luce un articolato sistema di enti che ha reso possibile scelte urbanistiche tanto scellerate e, una volta contrastato nell’operato, ha fatto di tutto per auto – proteggersi o per confondere. Con lo Stato che sembra abdicare alle sue leggi. È per questo che riteniamo di inviarLe una copia di Minima Moralia, il dossier che racchiude parte rilevante del nostro lavoro di azione civica e responsabile in difesa dell’ambiente e della legalità. Un report che rappresenta «‘o Sistema» che si è svelato tra le carte del progetto.
Signor Presidente, in conclusione La invitiamo a verificare personalmente quanto innanzi rappresentato e quindi a tenere in conto la circostanza, tutt’altro che secondaria, delle indagini penali che interessano, tra le altre questioni, proprio l’iter di sdemanializzazione delle aree sopra descritte.
La invitiamo, pertanto, a riconsiderare la nomina del Sig. Vincenzo De Luca a viceministro alle Infrastrutture, Dicastero competente per il Demanio marittimo, valutando all’uopo di esercitare poteri di revoca.
Con osservanza.
il Comitato No Crescent