Opinioni
Il professor Mancini risponde sul M5S
Roberto Mancini ha dedicato le sue "Idee eretiche" di febbraio ed aprile 2013 al processo elettorale e al Movimento Cinque Stelle. Alcuni lettori (attivisti del M5S) hanno scritto per chiedere ragione di alcune affermazioni, cui il nostro editorialista risponde: "La democrazia […] è anzitutto il metodo e lo spirito con i quali si agisce giorno per giorno"
Fabio e Davide, abbonati ad Ae, ci scrivono dopo aver letto alcuni editoriali di Roberto Mancini. Pubblichiamo le loro lettere (di quella di Davide un estratto), e la risposta del nostro editorialista.
Ciao,
ho letto l’editoriale di Mancini.
Sembra scritto da uno che non conosce il Movimento 5 stelle dall’interno (non è una colpa :-)).
Nel caso volesse approfondire quello che c’è dentro (i giornali per ora stanno cercando di scoprire quello "che c’è dietro"), è il benvenuto.
Fabio Martina
(abbonato di Altreconomia, attivista del Terzo Settore, della Finanza Etica e del Movimento 5 stelle)
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Abbonato ormai da (credo) dieci anni, leggo sempre con molto interesse gli articoli a fine pagina, ma nell’ultimo numero non riesco a comprendere la ricerca di quella purezza etica (che nessuno che abbia mai avuto a che fare con la politica ha mai avuto su questo pianeta) verso il M5S, non comprendo come non possa chi, come credo il professore, abbracci in tutto e per tutto certi argomenti, non riesco a comprendere come non ci sia un appoggio totale verso quello che sta facendo il M5S, se ci fosse un dittatore che vuole il 100% ma mi da in cambio tutto quello che da sempre, su Altreconomia, è motivo di battaglia, perché no? Che senso ha ormai la democrazia? Non siamo più nessuno … non contiamo più, si vive di piccole battaglie, leggo di articoli di gente che vive in campagna e coltiva biologico e lavora con i GAS …. E a leggere è come se fossero staccati dal mondo, come se non ci fosse da fare delle leggi, come se ci si chiude nel piccolo e tutto va bene, come se si possa pensare che con la presa di coscienza .. un giorno, con le piccole battaglie un giorno … non è vero e non sono io che lo dico è la storia. I cambiamenti non avvengono così.
Ve li immaginate i partigiani cercare una via democratica con il nazifascismo per liberare l’italia?
Davide Andreani
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Ai lettori che hanno reagito alla mia analisi critica nei confronti di come si sono configurate sinora la natura e l’azione del Movimento 5 Stelle rispondo anzitutto ringraziando per l’attenzione a quanto ho scritto e per aver espresso direttamente la loro critica scrivendo ad Altreconomia. Rispondo, nel merito, che in politica, per quanto si sia pressati dall’urgenza, non ci sono scorciatoie buone. I mezzi che si usano, la logica che si segue, la distribuzione del potere interna al movimento che si stabilisce, la visione ampia che si ha o non si ha sono tutte condizioni che aprono oppure chiudono la via per le mete desiderate. La democrazia non è solo un risultato finale a seguito di pratiche eterogenee con il fine; direi che è anzitutto il metodo e lo spirito con i quali si agisce giorno per giorno. Conosco l’impegno e il confronto che ci sono alla base del Movimento 5 Stelle, ma il modo in cui vengono canalizzati e gestiti dal vertici continua a sembrarmi antidemocratico. Questo non vuol dire che io mi riconosca nella configurazione attuale dei partiti italiani; si tratta di rigenerarli (parlo in particolare di quelli di centro-sinistra e di sinistra, ma anche della possibilità di confrontarsi con un partito di destra civile e democratica, mai realizzata finora) e nel contempo di aiutare a crescere politicamente tanti diversi movimenti che lavorano in Italia e che di norma si sforzano di prendere sul serio la democrazia nel loro assetto interno e nel loro metodo d’azione. Non credo che il Movimento 5 Stelle li rappresenti, o li rapresenti nella loro maggioranza; né di fatto né di diritto. Spero – e non escludo affatto tale sviluppo positivo – che questo movimento maturi una modalità diversa e anche una visione chiaramente e strutturalmente anticapitalista, contribuendo a dare nuovo significato (e non a liquidare) la differenza tra destra e sinistra. Se lo farà sarà una forza di profondo rinnovamento per l’Italia.