Approfondimento
Il manifesto di Altreconomia
La rivista è uno strumento di informazione e di proposta per il passaggio da un’economia di profitto, dominata dalle multinazionali e dai grandi poteri sovranazionali, a un’economia equa e sostenibile al servizio di tutti.
Più in particolare la rivista intende:
1. Dare spazio a un’altra concezione dell’economia che, a partire dai bisogni insoddisfatti dei poveri del mondo e dalla responsabilità verso le generazioni future, si orienta verso la sobrietà e la giustizia, sapendole coniugare con la piena occupazione, con la partecipazione e il soddisfacimento, per tutti, dei bisogni fondamentali.
2. Dare visibilità e spazio a stili di vita e iniziative produttive, commerciali e finanziarie ispirate ai principi di sobrietà, equità, sostenibilità, partecipazione e solidarietà. In questo, particolare attenzione sarà dedicata ai temi del commercio equo e solidale, della finanza etica, della cooperazione internazionale e alle diverse forme di economie popolari al Sud e al Nord del mondo.
3. Contribuire a costruire un nuovo "sentire comune", dove l’idea di benessere dipenda meno dalle proprietà e dai consumi e dove sia invece rivalutato il senso della qualità della vita, di un ambiente sano, delle relazioni affettive e sociali, del bene comune.
4. Conoscere, analizzare e intervenire sulle grandi scelte economiche e finanziarie, là dove si giocano i destini di interi popoli e nazioni, là dove i poteri forti operano nella dimenticanza o nel disprezzo dell’uomo.
5. Opporsi al "pensiero unico" e fare emergere gli interessi di parte dietro le ideologie economiche dominanti.
6. Analizzare i comportamenti delle imprese produttive, commerciali e finanziarie, con particolare riferimento alle multinazionali, perché là dove le dimensioni, gli interessi e il potere economico sono più grandi, le ricadute sono spesso sconvolgenti ed è più frequente che i crimini contro l’uomo e l’ambiente passino sotto silenzio.
7. Orientare le scelte dell’opinione pubblica e far prendere coscienza del potere reale che è insito nei nostri gesti quotidiani e della responsabilità che ne deriva.
8. Analizzare la storia sociale, ambientale e commerciale dei prodotti per orientare le scelte dei consumatori.
9. Dare voce alle campagne e alle reti di resistenza organizzate a livello internazionale e nazionale per opporsi alle scelte economiche delle imprese e dei centri di potere che attentano ai diritti umani, sociali e politici.
10. Promuovere comportamenti e provvedimenti a difesa dell’ambiente, della salute, della dignità umana, della democrazia economica.
Destinatari, strategia e stile
"Altreconomia" è rivolta in primo luogo alla gente comune, ai militanti e ai simpatizzanti di tutti quei gruppi che, in vario modo, sono impegnati per un’economia di giustizia.
Intende essere una rivista che favorisce il dibattito, il confronto, l’approfondimento. Si propone come strumento di un’elaborazione culturale forte ma anche come occasione di alfabetizzazione di un pubblico ampio. Per questo non sarà sufficiente dar conto dei fatti e delle resistenze che si attuano nel quotidiano ma sarà importante, soprattutto di fronte a fenomeni complessi, offrire criteri di lettura e di partecipazione, in qualche modo svolgere un ruolo di "laboratorio politico".
Cercheremo di fare tutto ciò con mezzi poveri, senza spreco di risorse, realizzando anche per noi un "progetto sostenibile".
Patto tra i promotori
I promotori si impegnano, con la fondazione di un consorzio editoriale in forma di Srl, a dar vita a un soggetto che vada oltre i "mondi" e il pubblico di riferimento dei singoli enti partecipanti. S’impegnano per questo a costruire e a garantire una vera autonomia editoriale e redazionale. I promotori riconoscono la funzione insostituibile della ricerca e della documentazione. Pertanto includeranno tale attività nelle voci di spesa della rivista. Inoltre convengono di non distribuire tra i soci ma di reinvestire nelle attività di studio, informazione e divulgazione legate ai temi di "Altreconomia", tutti gli eventuali utili che la società editrice dovesse realizzare.
Si danno atto della reciproca volontà di apertura nei confronti di quei soggetti che condividono i contenuti del presente documento e che, nei fatti, hanno già dimostrato di perseguirli nella loro storia e, in particolare, nei confronti delle realtà più significative del consumo critico, della finanza etica, dell’associazionismo ambientale, della cooperazione internazionale, del commercio equo e solidale e dell’economia popolare.
I contenuti del presente documento rappresentano la linea editoriale che la rivista si propone di realizzare. Per il particolare valore di questo documento, sottoscritto dai promotori e dagli eventuali nuovi soci, si conviene che esso può essere modificato soltanto con una decisione presa all’unanimità.
La nomina del direttore della rivista deve avvenire con una maggioranza qualificata del 90 per cento dei soci. Il direttore e la redazione sono coadiuvati nel loro lavoro da un comitato editoriale scelto tra persone che possono portare significativi contributi nell’ambito dei temi indicati. I membri del comitato editoriale possono anche essere "esterni" rispetto alle realtà che concorrono alla società editoriale.
Editore, direzione e comitato editoriale s’incontrano periodicamente per valutare i risultati raggiunti.