Ambiente
Basilicata, il nostro Texas
Il comunicato dell’associazione Ola in risposta alle parole del presidente della Regione Vito De Filippo.
Sul numero di marzo di Altreconomia tutta la vicenda
NO ALLA BASILICATA GRUVIERA PETROLIFERA-BOMBOLA DI GAS
Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, auspica un nuovo impulso ai monopoli energetici: nuove ricchezze per pochi e nuove povertà e sudditanze per tutti. Finalmente il governatore ha ammesso ciò che noi della OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) e di No Scorie Trisaia, affermiamo da tempo. Il suo obiettivo era ed è quello di trasformare la Basilicata in un grande contenitore energetico per l’Italia e non per i lucani, pregustando affari di mercato, riducendola ad un’enorme “gruviera petrolifera-bombola di gas”, dove egli e le compagnie minerarie devono girare la manopola e gestire il rubinetto.
Per darsi un tono e non farsi capire bene dai lucani lo chiama “hub energetico”, solo che si deve sbrigare a costituirlo, visto che in Abruzzo gli hanno già “rubato” l’idea da tempo. Pensiamo che dietro questo “inglesismo” ci sia molto semplicemente il solito “affarismo” di interessi delle compagnie minerarie. Una visione distorta e ignorante delle politiche energetiche ed economiche lucane, oltre ad un atteggiamento non governativo, ma padronale del presidente De Filippo, che decide per noi coadiuvato dal senatore Pdl, Guido Viceconte, al loro secondo vicendevole complimentarsi (è nata in Basilicata una joint venture politico-energetica Pd-Pdl?). Tra l’altro, il nostro governatore, sceglie bene la vetrina dell’annuncio: l’inserto Affari e Finanza del gruppo editoriale L’Espresso/La Repubblica di proprietà di Carlo De Benedetti, il quale è proprietario di Sorgenia spa, società energetica privata, che costruirà una mega-centrale a gas da 880 MW a Pisticci. Ricordiamo che la necessità energetica di tutta la Basilicata non supera i 400 MW, già coperti dalla centrale esistente a Pisticci scalo.
Riteniamo questo un atteggiamento “da padroni”, perché una decisione di tale importanza dal punto di vista dell’impatto ambientale (pari al deposito di scorie nucleare che i lucani non vollero) non può essere presa sul giornale di De Benedetti, né decisa con “l’autorevole” voce di Viceconte, ma andrebbe concordata con tutta la gente che abita e che è proprietaria di questa terra. La visione di De Filippo risulta essere fortemente distorta perchè, come dicono Jeremy Rifkin (presidente della Foundation on Economic Trends) e il premio Nobel Carlo Rubbia, la “terza rivoluzione industriale”, generatrice di una crescita economica “sostenibile e responsabile” si otterrà (anche per la Basilicata) inseguendo le energie rinnovabili e l’autonomia energetica per ciascun edificio esistente e/o impresa esistente.
L’opposto delle intenzioni del governatore maximo, al quale suggeriamo di collegarsi al sito governativo della California (http://oehha.ca.gov) e leggere la disposizione chiamata “Proposition 65”, nella quale si evidenzia come le stesse compagnie minerarie con le il presidente vuole realizzare l’hub petrolifero in Basilicata, nello Stato californiano sono obbligate ogni 3 mesi a ricordare ai cittadini che tutta la filiera del petrolio, dall’estrazione alla pompa di benzina, è cancerogena. Cioè, provoca il cancro. Se è cancerogena per i californiani, lo è anche per i lucani: in questa regione stiamo ancora cercando di capire, nell’assenza di attività specifiche della Giunta De Filippo, perché l’andamento dei tumori in Basilicata viaggia al doppio della media nazionale.
Inoltre, il governatore si è detto consapevole di aver “sacrificato un po’ di turismo e un po’ di agricoltura”. Solo che quel po’ che egli enuncia è eufemistico. Tutta l’agricoltura lucana e tutto il turismo lucano salterà, sia perché questa enorme produzione energetica ha bisogno di enormi quantitativi di acqua (non è solo la posizione geografica della Basilicata e la presenza del petrolio che attira i petrolieri, ma anche le nostre dighe) e sia perché, quando i cittadini di altre regioni o di altre nazioni leggeranno “Made in Basilicata”, se la nostra regione sarà ufficialmente un hub energetico, si guarderanno bene dal comprare un prodotto lucano o dal venire a trascorrere una vacanza in questa bella terra. Faranno come noi oggi facciamo, quando ci nominano Chernobyl e l’Ucraina. Sappiamo anche, perché la comunicazione mediatica del governatore è molto prevedibile, che a questa intervista, a breve, seguirà la comunicazione del raddoppio delle royalties, dal 7% al 14%, ma anche qui vogliamo ricordare che è un furto economico fatto sulla pelle e sulla terra dei lucani. In tutto il mondo, le royalties lasciate al territorio vanno dal 50% all’80%, mentre da noi la classe politica canta vittoria per misere percentuali e per misere 30 euro di bonus benzina a patentato.