Ambiente
“Buona Questa!”. Imbrocchiamola in Basilicata
“Un bicchiere d’acqua del rubinetto, grazie”. Nei ristoranti capita spesso che a questa richiesta cameriere ed esercenti rimangano spiazzati. Ma bere acqua minerale non è un obbligo, come spieghiamo da anni con la campagna “Imbrocchiamola!”. In Basilicata lo hanno capito…
“Un bicchiere d’acqua del rubinetto, grazie”. Nei ristoranti capita spesso che a questa richiesta cameriere ed esercenti rimangano spiazzati. Ma bere acqua minerale non è un obbligo, come spieghiamo da anni con la campagna “Imbrocchiamola!”. In Basilicata lo hanno capito anche Acquedotto Lucano e Unioncamere: basta sprechi e consumi inutili, ristoratori rispolverate le brocche. È questa la filosofia che ispira l’iniziativa “Buona questa!”, promossa dalle due realtà a partire dal 22 dicembre nelle province di Potenza e Matera. Gli amanti del buon cibo possono trovare in una dozzina (per ora) di ristoranti una speciale caraffa e la carta dell’acqua, una sorta di carta di identità per comprendere le caratteristiche organolettiche dell’acqua del rubinetto servita in tavola.
Acquedotto Lucano, la società per azioni controllata dalla Regione che gestisce il servizio idrico integrato, ha promosso Buona questa! in collaborazione con Unioncamere Basilicata, l’ente pubblico che si occupa anche della tutela del made in Italy e della qualità delle produzioni regionali. Secondo Angelo Tortorelli, presidente di Unioncamere Basilicata, “l’acqua di qualità che nasce dalle sorgenti della nostra regione può senz’altro essere annoverata nel paniere dei prodotti tipici offerti dai ristoratori lucani. La sinergia tra Unioncamere e Acquedotto Lucano -continua Tortorelli-rappresenta un punto di partenza per la promozione di buone pratiche che producono effetti positivi tanto nei confronti degli operatori economici quanto della comunità locale, nonché dei sempre più numerosi estimatori delle peculiarità della nostra regione”.
I ristoratori coinvolti e selezionati espongono sulla vetrina un manifesto con scritto “Buona Questa! Qui offriamo acqua di rubinetto” e servono, all’interno del locale, caraffe di acqua del rubinetto insieme a sottobicchieri forniti dall’Acquedotto Lucano. I clienti, infine, ricevono un volantino informativo con tutte le caratteristiche dell’acqua che è stata servita loro. Nella fase iniziale e sperimentale l’iniziativa coinvolge 12 ottimi ristoranti (vedi box) tra quelli che hanno ottenuto il marchio Ospitalità italiana di Unioncamere Basilicata, una certificazione derivata dalla buona qualità del servizio delle strutture ricettive. L’intenzione, però, è quella di ampliare il progetto ad altri ristoratori ed albergatori.
La Basilicata è una regione ricca d’acqua: ci sono circa 600 sorgenti, e una rete idrica di oltre 12 mila chilometri. L’acqua potabile lucana ha ricevuto molti riconoscimenti dalle associazioni dei consumatori: secondo lAltroconsumo, nel 2010 l’acqua di Potenza è risultata la migliore tra quelle dei capoluoghi d’Italia. La “produzione” di acqua, infatti, è stata ed è costantemente controllata; grazie a un attento piano di campionamento -6938 prelievi chimici e microbiologici all’anno- utilizzato per verificare di continuo i parametri, è stato possibile soddisfare pienamente e completamente i requisiti richiesti dalla legge. Per questo motivo l’Acquedotto Lucano, dal 2003, ha dato il via ad una lunga serie di campagne per promuovere l’utilizzo dell’acqua di rubinetto da parte dei cittadini: Noi la beviamo dal rubinetto, Diamo valore alla tua acqua, Spettacolare fino a casa tua, Potabile, buona, sana, acqua lucana, Acqua di Rubinetto? Sì, grazie!.
Si tratta di importanti iniziative il cui obiettivo principale è quello di sensibilizzare i cittadini a comprendere il valore dell’acqua. “Bere l’acqua del rubinetto è un comportamento ecologicamente consapevole -spiega Gerardo Marotta, direttore generale di Acquedotto Lucano-. Contrariamente alle acque confezionate, l’acqua di rete non è distribuita in contenitori che diventano rifiuti e contribuisce a ridurre l’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera”. L’obiettivo, quindi, è quello di contribuire a modificare le abitudini e i comportamenti individuali, senza nessun obbligo per i propri cittadini ma offrendo semplicemente una possibilità di scelta.