Nuove botteghe, aperte ai Gas
Altromercato, insieme alle cooperative socie, lancia nuovi spazi per un consumo critico locale e quotidiano. Con Libero Mondo, invece, arriva in bottega la pasta di Iris
Il futuro del commercio equo è fatto di sperimentazioni. Il 10 marzo, a Bolzano, in via Roma, si inaugura una speciale Bottega Altromercato gestita dalla cooperativa Le Formiche. (formibz.it) Agli alimentari fair trade si affiancano i prodotti provenienti dalle cooperative sociali, dall’economia carceraria e dai terreni confiscati alla mafia che compongono la gamma Solidale Italiano, frutto della collaborazione tra Altromercato (altromercato.it) e realtà come Goel e Libera. Per i prodotti freschi o tipici del territorio altoatesino si è avviata una collaborazione con piccoli produttori locali, mentre le preparazioni del banco gastronomia sono il frutto del progetto di catering che Le Formiche ha avviato nel 2010. Il progetto di Bolzano è uno dei “cantieri” messi in piedi dal consorzio Altromercato per sperimentare nuovi “format” di botteghe. “Mentre nel resto d’Europa, da oltre un decennio, il fair trade ha puntato sulla grande distribuzione -racconta Pierluigi Traversa, direttore marketing di Altromercato-, in Italia abbiamo continuato a investire nelle botteghe, per offrire ai cittadini spazi di informazione e costruire filiere interamente equosolidali e non profit”. Per realizzare i cantieri, che nascono in collaborazione con le cooperative locali socie, il consorzio investe coprendo i costi dei lavori di ristrutturazione dei locali, gli arredi e le luci, le strutture per la comunicazione interna; c’è inoltre un investimento per una campagna di comunicazione esterna e una forte agevolazione sul primo ordine di merce Altromercato per la nuova bottega. Per il futuro, l’idea è di sperimentare nuovi tipi di botteghe, supportando l’investimento delle cooperative che hanno aderito ai cantieri, per poi mettere a disposizione di tutte le botteghe socie l’esperienza acquisita. “La sfida -prosegue Traversa- è creare botteghe equosolidali in cui i cittadini possano acquistare beni di consumo quotidiano, dal cibo ai capi d’abbigliamento, ai prodotti per la casa. In una logica sostitutiva”. In quest’ottica a Trento e Torino sono aperti i primi negozi di abbigliamento equosolidale, gestiti dalle cooperative Mandacarù e Mondo Nuovo, in cui trovano spazio i capi delle filiere tessili equosolidali del consorzio. Un’altra sperimentazione è in corso a Treviso, dove la cooperativa Pace e Sviluppo prevede di aprire entro l’estate una delle più grandi botteghe d’Italia: uno spazio di 250 m2 suddivisi fra i settori alimentare, abbigliamento, prodotti per la casa, proposte per le ricorrenze oltre ai servizi che la cooperativa offre sul territorio.
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La pasta dei Gas entra in bottega, a sostegno di una fondazione nata per promuovere l’economia solidale. È possibile grazie all’accordo fra la cooperativa agricola Iris (irisbio.com) e la cooperativa sociale Libero Mondo (liberomondo.org). “Abbiamo sempre venduto la pasta ai gruppi d’acquisto e anche ad alcune botteghe -spiega Fulvia Mantovani di Iris-, ma non tutti riescono a raggiungere il quantitativo minimo che richiediamo per un ordine. Terminate le scorte, molti ci chiedono dove poter acquistare quantità inferiori in attesa del successivo ordine collettivo. Non intendiamo vendere i nostri prodotti ai supermercati. La collaborazione con Libero Mondo ci permette di fare una proposta a tutte le botteghe del commercio equo, un canale di vendita ‘naturale’ in quanto luoghi di incontro fra cittadini e consumo responsabile”. La diffusione capillare dei prodotti di Iris -che nel 2011 ha venduto ai Gas circa 580mila chili di pasta, e per il 2012 prevede un aumento di 60mila tramite Libero Mondo- non è l’unico obiettivo del progetto. Chi acquista la pasta (anche nei formati da 5 chili) o la polpa o passata di pomodoro in bottega, infatti, sostiene la Fondazione Iris (irisfondazione.org) alla quale viene destinato il 3% dell’incasso.
La Fondazione ha lo scopo di promuovere ed educare alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio, di sostenere la ricerca sulle sementi antiche e sull’agricoltura biologica e biodinamica, e di raccogliere fondi per sostenere piccoli progetti di economia solidale italiani. —