Ambiente
Corruzione sui cantieri dell’autostrada Bre.Be.Mi
Terremoto al Palazzo della Regione Lombardia: in manette il vicepresidente Nicoli Cristiani (Pdl) insieme al presidente del gruppo bergamasco Locatelli, che gestisce cave e impianti di smaltimenti di rifiuti speciali (già "protagonista" sulle pagine di Ae e nel libro Le conseguenze del cemento)
In Lombardia questa mattina c’è stato un terremoto. Ha scosso, e molto, il Palazzo della Regione, perché a finire in manette, accusato di corruzione e traffico illecito di rifiuti, è stato il vicepresidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani.
Ma l’onda tellurica non si è fermata. Secondo il Corriere della Sera, “l’operazione ha portato al sequestrato della cava di Cappella Cantone (Cremona) destinata ad una discarica di amianto (era in corso un travagliato iter al Pirellone), di un impianto per il trattamento di rifiuti a Calcinate (Bergamo) e di due cantieri della Brebemi a Cassano d’Adda (Milano) e Fara Olivana Con Sola (Bergamo)”.
Tra gli arrestati (9, oltre a Nicoli Cristiani) ci sono anche Pierluca Locatelli di Grumello del Monte, che -si legge su bergamonews.it- è il presidente dell’omonimo gruppo edilizio che ha come capofila la società “Locatelli geometra Gabriele”, e Gianbattista Pagani, dirigente del gruppo Locatelli di Bergamo, Spa che lavora sia nelle infrastrutture stradali che nello smaltimento di rifiuti speciali.
Quello del gruppo Locatelli è un nome noto per Ae, che l’ha incontrato nel settembre 2008, quando ha dedicato la copertina a “Un Paese fondato sulle cave” (Ae 97). La ditta era molto vicina all’ex assessore regionale all’Ambiente Pagnoncelli, dimessosi in seguito a una campagna di pressione per i "favori" concessi nell’approvazione del Piano provinciale delle attività estrattive di Bergamo. Le escavatrici del gruppo Locatelli le abbiamo ritrovate, nella primavera scorsa, sul cantiere -sotto sequestro- di una cava mascherata da allevamento ittico, a Pumenengo, nella bassa bergamasca.
Sull’autostrade Bre.Be.Mi, una delle grandi opere lombarde, quasi 2 miliardi d’investimento, il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine, in una nota, si rivolge direttamente al ministro delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico Corrado Passera, che prima di occupare l’incarico di governo amministrava Intesa Sanpaolo, banca azionista del progetto e finanziatrice dello stesso: “Restiamo in attesa di conoscere i dettagli ma intanto chiediamo spiegazioni dei troppi misteri che avvolgono il finanziamento autostradale. Da anni sfidiamo gli avvocati di BreBeMi denunciando che i cantieri lavorano senza le garanzie degli istituti di credito. Ora vogliamo vederci chiaro, perché il pericolo che avevamo paventato nei giorni scorsi diventa terribilmente concreto: che la BreBeMi resti un ecomostro incompiuto e che alla fine i soldi li debba mettere lo Stato più indebitato d’Europa. Abbiamo chiesto invano chiarimenti all’istituzione regionale, ora è chiaro che ci eravamo rivolti all’indirizzo sbagliato. Ora chiediamo che sia il Governo, e in prima persona il ministro Passera, a verificare la legittimità delle decisioni fin qui assunte -conclude Di Simine- perché lo Stato rischia di pagare molto salato il conto di questa come di altre opere previste dalla Legge Obiettivo”.