Ambiente
Cementi Rossi rinuncia al nuovo cementificio in Valpolicella
Nessun "revamping" per l’impianto di Fumane in Valpolicella (Vr). In attesa della imminente sentenza del Consiglio di Stato, l’azienda rinuncia all’intervento contro cui si battono da anni i comitati Fumane Futura e Valpolicella 2000. La storia della resistenza nel libro "Le conseguenze del cemento"
"Cementi Rossi ha ufficializzato oggi la decisione di rinunciare al progetto di ammodernamento del cementificio di Fumane per il quale aveva avviato l’iter autorizzativo nel maggio del 2008". Con un comunicato stampa, il 22 febbraio scorso, l’azienda di Piacenza ha annunciato lo stop ai progetti relativi all’impianto situato nel cuore della Valpolicella. “Con questa decisione intendiamo garantire la permanenza della nostra attività nel territorio con l’obiettivo primario di preservare l’assetto occupazionale oggi fortemente minacciato e che rappresenta, da sempre, il fattore più importante per l’azienda” ha dichiarato Giuseppe Fais, direttore tecnico di Cementi Rossi. Cementi Rossi, nella nota, ricorda che la bontà del progetto è "stata riconosciuta da tutte le istituzioni nel corso della procedura autorizzativa", nonostante questo "la direzione aziendale ha deciso di abbandonare definitivamente il progetto poiché ritenuto un ostacolo alla continuità delle operazioni a Fumane".
La decisione di Cementi Rossi arriva mentre è attesa, a giorni, una sentenza del Consiglio di Stato, che il 17 gennaio scorso si è riunita per discutere il ricorso presentato dall’azienda contro la decisione del tribunale amministrativo regionale del Veneto, che aveva bocciato proprio l’iter amministrativo del progetto di revamping. Nel mesi scorsi, Cementi Rossi aveva subito un’altra battuta d’arresto, quando un parere negativo della Soprintendenza dei beni culturali aveva bocciato il progetto di avviare nuova attività estrattiva sulla collina di Marezzane, nei pressi del cementificio.
Due settimane fa Mimmo Conchi, presidente del comitato Fumane Futura (che insieme a Valpolicella 2000 e Legambiente Verona aveva presentato il vittorioso ricorso al Tar contro i progetti di Cementi Rossi) aveva subito un nuovo atto d’intimidazione, il secondo dall’inizio dell’anno, che il comitato ha denunciato con questo comunicato sul proprio sito internet:
"Ancora un atto grave e intimidatorio ai danni di un esponente delle associazioni e dei comitati locali che si oppongono ai progetti di espansione della Cementirossi, al massiccio utilizzo di rifiuti ed agli scavi a Marezzane.
Ancora a Fumane.
L’ennesimo finestrino dell’auto devastato ed il parabrezza infranto.
L’ennesimo atto vigliacco consumato nel buio della notte.
Non si sono ancora spenti gli echi degli atti intimidatori di fine e inizio anno subiti dai presidenti di Fumane Futura e Valpolicella 2000 e da un privato cittadino tutti colpevoli di aver firmato il ricorso al Tar contro i progetti della locale cementeria, che l’ennesima mano ignota ha voluto lasciare il suo lugubre segno.
Ancora un preciso messaggio che intima al silenzio.
È proprio il ripetersi di questi gesti odiosi che rischia di trasformare l’inciviltà in intimidazione mafiosa.
Mafioso il messaggio, mafioso il gesto, mafiosa la modalità, mafioso il perdurare.
Quello che ci preoccupa è il balbettio delle Istituzioni e delle autorità pubbliche, troppo pronte a derubricare tali fatti a baruffe di paese.
Ci preoccupa la vaghezza delle condanne di chi si è espresso contro l’inciviltà dei gesti, ma non è stato capace di solidarietà a chi quei gesti ha subito.
Siamo ancora a denunciare questo clima che non ammette ‘intralci’, intromissioni. Che vuole costringere al ruolo di vittima chi invece ha scelto la strada della partecipazione democratica attiva.
Chiediamo una presa di posizione precisa e inequivocabile da parte delle istituzioni.
Chiediamo solidarietà esplicita e pubblica a tutti i consiglieri comunali di Marano di Valpolicella e di Fumane.
Chiediamo un loro esplicito interessamento affinché il Prefetto convochi le associazioni colpite da tali atti, come per altro già chiesto oramai da un mese da un numeroso gruppo di associazioni veronesi.
Mai come ora il silenzio è complice e fonte di legittimazione per i linguaggi mafiosi".
Giovedì 23 febbraio in Provincia a Verona è stata discussa una "Mozione di solidarietà alle persone colpite da ripetuti episodi di violenza a Fumane avvenute a seguito delle autorizzazioni rilasciate a Cementirossi annullate dal TAR Veneto e il parere negativo della Soprintendenza riguardante la nuova cava di Marezzane". I rappresentati di Fumane Futura e Valpolicella 2000, presenti, hanno fatto notare il grave silenzio dei Sindaci della Valpolicella, in particolare quello di Domenico Bianchi, Sindaco di Fumane, e Simone Venturini, Sindaco di Marano di Valpolicella. "La gravità della situazione non riguarda i singoli fatti, ma il loro perdurare nel tempo. Questi atti sono iniziati 4 anni fa e si sono ripetuti in un crescendo di azioni mirate e palesemente intimidatorie. È importante una presa di posizione chiara dei Sindaci che oggi purtroppo preferiscono il silenzio".