Opinioni
L’importanza delle tasse
Prevenire e contrastare l’evasione fiscale significa impegnarsi per il ripristino della legalità, intervenire contro mafie e corruzione, garantire uguaglianza e giustizia sociale. Dal 2005, anche i Comuni hanno la possibilità di farlo, in coordinamento con l’Agenzia delle Entrate (leggi qui l’approfondimento "Il gettito in Comune", da Ae 165) e in questo modo garantiscono un maggiore controllo del territorio e la qualità dello sviluppo locale
Mentre il governo discute della “modica quantità” di evasione fiscale tollerabile nel nostro Paese, e alcune manine -o manone- cercano di inserire norme di impunità ad personam, in Italia vi sono amministrazioni comunali che si stanno impegnando seriamente per recuperare il maltolto alla collettività.
Diversi primi cittadini, infatti, sono convinti che prevenire e contrastare l’evasione fiscale non significa solo contribuire a rimpinguare le casse pubbliche, ma vuol dire soprattutto fare in modo che vi siano le risorse necessarie per garantire quei servizi pubblici che concretamente riconoscono i diritti fondamentali a tutti i cittadini. Pensiamo, ad esempio, all’istruzione e alla salute, tra le prime voci a subire tagli sensibili in periodi di crisi. Ma pensiamo anche al fatto che, sul versante del mercato e dell’impresa, controllare e far sì che tutti paghino le tasse correttamente è un modo per garantire l’effettività del principio della libera concorrenza. È noto, infatti, che certe imprese che concorrono a bandi di appalti pubblici -e non solo quelle di proprietà o a partecipazione mafiosa- presentano delle offerte con dei ribassi ingiustificati approfittando dei fondi neri accumulati grazie all’evasione o all’elusione fiscale, parte dei quali viene utilizzata anche, se non soprattutto, per attivare e mantenere vivi dei circuiti corruttivi.
Insomma, prevenire e contrastare l’evasione fiscale significa impegnarsi per il ripristino della legalità, contrastare mafie e corruzione, garantire uguaglianza e giustizia sociale. Controllare il territorio e la qualità dello sviluppo locale.
A Corsico, in provincia di Milano, la Sindaca Maria Ferrucci, che è anche vice presidente dell’associazione Avviso Pubblico, ha puntato molto sulla praticabilità della legalità e, in quest’ambito, sulla lotta all’evasione fiscale. Grazie ad accordo con l’Agenzia delle Entrate stipulato nel 2010, all’importante lavoro svolto da un gruppo di funzionali pubblici e all’adozione di un software capace di incrociare una serie di dati cui ogni Comune può avere accesso, si è riusciti a recuperare 115.000 euro.
Per farne cosa? A raccontarlo è la stessa Ferrucci: "Abbiamo deciso di destinare questa somma a progetti sociali, ma anche di abbellimento e riqualificazione del nostro territorio. Intendiamo dar vita al progetto delineato con il forum di cittadinanza attiva, sul quale l’amministrazione comunale si è confrontata con la città in diverse occasioni. Ci sono le condizioni per poter realizzare alcuni di quei suggerimenti, idee e proposte emersi durante gli incontri. E intendiamo farlo in modo condiviso. Contributi straordinari per chi si occupa di educazione, per coloro che aiutano persone e famiglie in difficoltà, per finanziare alcuni progetti sociali".
A Corsico, mediante ottantasei "segnalazioni qualificate" indirizzate all’Agenzia delle Entrate, sono state scoperte persone che affittavano appartamenti in nero, altre che avevano presentato dichiarazione dei redditi o Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) palesemente falsi e incompatibili con il reale tipo di vita che le persone conducevano. A questi casi, se ne aggiungono altri relativi ad alcune attività commerciali così come a situazioni che hanno a che fare con l’urbanistica.
In questa rubrica cerchiamo di raccontare cose non solo positive ma anche possibili, perché siamo convinti che cambiare sia necessario, anche se non è sempre facile. È noto, infatti, per restare ancorati al tema di cui stiamo parlando, che accendere un faro sulla situazione fiscale e patrimoniale delle persone e delle aziende non sempre porta consenso sociale. Anzi, spesso è vero il contrario. Noi, tuttavia, pensiamo che spetta ai cittadini scegliere in quale Paese vogliano vivere e quale Paese vogliono consegnare ai propri figli. La buona o la cattiva politica, la buona o la cattiva amministrazione dipendono anche da noi. Dal nostro esserci in modo responsabile e dal tipo di sostegno che offriamo a chi si impegna per costruire comunità giuste.
* Pierpaolo Romani è coordinatore nazionale di Avviso Pubblico