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Viva la tortura, presidente

Il presidente George Bush ha posto il veto alla legge emanata dal Congresso per mettere dei limiti alle tecniche di interrogatorio utilizzate dalla Cia. In particolare il Congresso aveva messo suori legge pratiche come il “waterboarding”, ossia l’annegamento simulato, considerate…

Il presidente George Bush ha posto il veto alla legge emanata dal Congresso per mettere dei limiti alle tecniche di interrogatorio utilizzate dalla Cia. In particolare il Congresso aveva messo suori legge pratiche come il “waterboarding”, ossia l’annegamento simulato, considerate in tutto il mondo come una forma di tortura.
La Casa Bianca, con questo atto, ha eliminato ogni velo: per qualche tempo, all’inizio della cosiddetta guerra al terrorismo, gli Stati Uniti hanno negato di utilizzare la tortura, waterboarding incluso. Col passare del tempo, via via che l’opinione pubblica si è abituata all’utilizzo di carceri come Abu Ghraib e Guantanamo, dove gli abusi erano e sono la regola, o alla prassi della extraordinay rendition, cioè la deportazione di sospettatidi terrorismo verso paesi “amici”, per essere sottoposti a interrogatori illegali e senza limiti all’uso della violenza, ecco che la Cia ha fatto le prime ammissioni e che lo stesso presidente Bush interviene per legittimare l’uso della tortura.

La Casa Bianca sostiene che i metodi di interrogatorio della Cia sono necessari per combattere il terrorimo, e che sono comunque “sicuri” (coin questo deve intenersi, probabilmente, che ai detenuti è riasparmiata la vita). Sono le giustificazioni sempre addotte da tutti i torturatori. Viva la tortura, presidente Bush! 

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