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Vigne tagliate e parabrezza sfasciati per chi si oppone a cave e cemento

Fumane Futura e Valpolicella2000 denunciano in un comunicato stampa le nuove intimidazioni subite da parte degli ambientalisti "colpevoli" di lottare contro le emissioni inquinanti del cementificio e lo sfruttamento per attività estrattive delle montagne della Valpolicella. E tra due settimane il Consiglio di Stato dirà l’ultima parola sul revamping e sui rifiuti all’interno dell’impianto di Cementi Rossi

Riceviamo e pubblichiamo il primo comunicato stampa del 2012 firmato dal comitato Fumane Futura e dell’associazione Valpolicella2000, che nella vallata del veronese, famosa per i suoi ottimi vini, lottano da anni contro la presenza ingombrante di un cementificio e contro la volontà di aprire nuovi siti estrattivi all’interno del Parco della Lessinia.
Se il 2011 si era chiuso con un’ottima notizia, ovvero il parere contrario della Soprintendenza dei beni culturali in merito all’apertura della cava di Marezzane (leggi qui), questo 2012 si apre con tre atti intimidatori nei confronti degli ambientalisti della Valpolicella. Alle due intimidazioni elencate nel comunicato, va aggiunta quella subita nella notte tra il 2 e il 3 gennaio da Mimmo Conchi, presidente di Fumane Futura, cui pure è stato sfasciato il parabrezza dell’auto, da parte di soggetti ignoti che sono entrati nella sua abitazione.
Non è purtroppo la prima volta che questo accade (vedi qui), e nell’ottobre scorso, in occasione della manifestazione "Marezzane in gioco", anche Altreconomia aveva assistito in diretta alle intimidazioni.
Tutto questo accade a due settimane dall’udienza del Consiglio di Stato che il prossimo 17 gennaio, a Roma, giudicherà il ricorso promosso da Cementi Rossi, l’impresa proprietaria del cementificio di Fumane in Valpolicella, avverso alla sentenza del Tar del Veneto, che nella primavera scorsa aveva annullato le autorizzazioni richieste dalla società per un revamping del cementificio e l’aumento del quantitativo di rifiuti smaltibili all’interno dell’impianto (ne abbiamo scritto sul numero 126 di Altreconomia e sul libro "Le conseguenze del cemento"). (lm)

Era già successo in primavera dopo l’annullamento da parte del TAR delle autorizzazioni Provinciali…
È successo in questi giorni dopo che la Soprintendenza ha espresso il suo parere vincolante contro la scomparsa dell’Oasi di Marezzane.

Il 2011 si chiude in Valpolicella con chiari messaggi di tipo mafioso.

Ancora il taglio di vigne ad una azienda fumanese che ha fatto ricorso contro le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia in favore del rilancio industriale del cementificio e contro il massiccio utilizzo di rifiuti. Ancora danni alle proprietà private, con lo sfondamento con un masso del parabrezza di un mezzo di proprietà del presidente di Valpolicella 2000, parcheggiato nel cortile della propria abitazione.

Riteniamo che questi siano messaggi che non appartengano alla cultura della valle, e siamo certi che nulla hanno a che spartire con la legittima battaglia per la tutela dei propri diritti da parte dei lavoratori dell’azienda.

Sono linguaggi e codici mafiosi. È un caso che tra gli affari che saltano nello stop ai progetti espansivi del Cementificio c’è proprio quello dei rifiuti? Sono gesti che vanno isolati e stigmatizzati da parte di tutti.

Attendiamo una presa di posizione senza se e senza ma da parte degli amministratori pubblici della valle, anche da quelli che a spada tratta hanno sempre difeso i progetti invasivi della Cementirossi, anche da parte di quelli che in questi giorni, pubblicamente, si sono scagliati contro il parere della Soprintendenza.

Attendiamo una chiara presa di posizione di distanza dall’azienda, messaggi chiari e progetti che tengano conto di quello che è tutt’altro scenario da quello di rilancio industriale. Deve essere rotto questo gioco perverso del “non dire“ che non fa altro che caricare di responsabilità coloro che democraticamente stanno difendendo ragioni e interessi collettivi.

Il Comitato Fumane Futura e l’Associazione Valpolicella 2000 chiedono con forza questa presa di distanza e una presa di posizione chiara e forte perché nessun linguaggio intimidatorio abbia mai legittimità in Valpolicella. Che il 2012 si apra con questa certezza.

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