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Vaccino anti-Covid-19: così i profitti di Moderna finiscono nei paradisi fiscali

© Ian Hutchinson - Unsplash

Un documento riservato dell’Unione europea ottenuto dall’ong olandese SOMO rivela che le centinaia di milioni di dosi di vaccino anti-Covid-19 acquistate dall’Ue verranno pagate alla sussidiaria svizzera Moderna Switzerland GmbH, attivata ad hoc nel giugno 2020. Un giro d’affari pari a 10,3 miliardi di dollari solo nel 2021

Moderna, l’azienda farmaceutica statunitense che ha brevettato uno dei vaccini più utilizzati al mondo per combattere l’epidemia da Covid-19, “sta facendo ricorso a strategie di elusione fiscale, per trasferire i suoi profitti in Svizzera e nello Stato del Delaware, negli Usa”. La denuncia arriva dall’Ong olandese SOMO che ha ottenuto un documento riservato dell’Unione europea da cui emerge che le centinaia di milioni di dosi di vaccino acquistate da Bruxelles verrebbero pagate alla sussidiaria svizzera Moderna Switzerland GmbH con sede a Basilea attiva dal 24 giugno 2020, mentre Moderna era nel pieno dei trial clinici. “I profitti dell’azienda derivanti dai vaccini finiranno in alcuni dei peggiori paradisi fiscali del mondo”, sottolinea SOMO.

Nel report pubblicato il 13 luglio 2021 l’Ong olandese sottolinea come la Svizzera sia nota per le sue basse aliquote e gli accordi fiscali segreti. E come, a causa di questa segretezza, sia impossibile scoprire esattamente quante tasse Moderna versi nel Paese. Secondo l’edizione 2021 del “Corporate tax haven index” di Tax Justice Network, la Svizzera è al quinto posto a livello mondiale tra i Paesi più compiacenti nell’aiutare le multinazionali a pagare meno tasse possibili. In particolare, il cantone di Basilea è particolarmente generoso da questo punto di vista. Sulla base del documento trapelato, SOMO sottolinea come “qualsiasi genuina base economica sembra assente in questa decisione perché Moderna Switzerland GmbH è stata creata solo nel 2020 e non sembra essere stata coinvolta attivamente nello sviluppo del vaccino. Inoltre, non è coinvolta nemmeno nella produzione che Moderna ha subappaltato all’azienda farmaceutica Lonza”.

Secondo le stime elaborate dall’Ong olandese, Moderna Switzerland GmbH verrà pagata 22,50 dollari per dose, per un totale di 460 milioni di dosi solo nel 2021. Questo si traduce in un ricavo di circa 10,3 miliardi di dollari, con una quota di profitto che SOMO ha stimato al 44%. “Il fatto che Moderna sia intenzionata a ottenere gli introiti del vaccino contro il Covid-19 presso questa filiale recentemente incorporata, con sede in una giurisdizione in cui non aveva una presenza significativa in precedenza, indica come questa mossa abbia una motivazione esclusivamente fiscale”, chiarisce l’Ong.

Complessivamente per il 2021 e il 2022 Moderna ha ricevuto ordini per un totale di 1,5 miliardi di dosi di vaccino contro il Covid-19. Di queste, come detto, 460 milioni di dosi sono destinate ai Paesi dell’Unione europea e 500 milioni di dosi sono destinate agli Stati Uniti (che pagheranno 7,5 miliardi di dollari). Anche per quanto riguarda il mercato statunitense la quota di tasse pagate da Moderna sarà molto contenuta: sebbene l’azienda abbia sede in Massachusetts, da un punto di vista legale si tratta di una sussidiaria della parent company con sede in Delaware: uno Stato che da anni si è guadagnato un posto tra i più noti e utilizzati paradisi fiscali e che compare nelle inchieste giornalistiche degli ultimi anni, dai “Panama Papers” a “OffshoreLeaks”. Oltre a garantire alle compagnie registrate nello Stato importanti vantaggi fiscali ed esenzioni (ad esempio una tassa dell’8,7% sul reddito delle società) il Delaware non prevede tasse per i ricavi generati attraverso “asset intangibili” come, ad esempio, i brevetti. SOMO evidenzia come Moderna tramite la controllata Moderna TX Inc con sede in Delaware abbia registrato circa 780 brevetti, di cui 595 menzionano la tecnologa mRNA che è alla base del vaccino contro il Covid-19.

“I profitti che Moderna sta traendo dai vaccini sono scandalosi -commenta Vincent Kiezebrink, ricercatore di SOMO-. Come società, stiamo pagando tre volte: finanziamo la ricerca sullo sviluppo dei vaccini, paghiamo prezzi gonfiati per acquistare quei vaccini e poi Moderna utilizza strutture fiscali per evitare le tasse sulle imprese”. Nei mesi segnati dall’emergenza Covid-19, infatti, le principali aziende farmaceutiche che hanno avviato test clinici per la ricerca e lo sviluppo di vaccini contro il Coronavirus hanno ricevuto importanti finanziamenti pubblici. SOMO evidenzia come Moderna non abbia reso pubblico quanto ha speso per lo sviluppo del vaccino e la quota di spesa coperta da fondi pubblici: “Tuttavia, senza le risorse pubbliche ricevute dal governo statunitense, quasi certamente avrebbe avuto molte più difficoltà a sviluppare il vaccino, perché avrebbe dovuto trovare investitori per sostenere il rischio assunto dal governo degli Stati Uniti”.

Secondo lo US Department of Health and Human Services, Moderna avrebbe ricevuto 4,1 miliardi di dollari per lo sviluppo del vaccino, i trial clinici e la produzione, di cui un miliardo garantito dal Biomedical Advanced Research and Development Authority (Barda). Nel contratto sarebbe presente una clausola che impone a Moderna di pubblicare la quota di finanziamenti ottenuti dal governo Usa, ma al momento Moderna non lo ha fatto. Inoltre l’azienda farmaceutica non ha mai risposto nemmeno alle sollecitazioni di SOMO per una revisione del testo e un confronto.

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