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Usa ed Europa dominano il mercato delle armi

I primi cinque esportatori europei (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia) e Stati Uniti realizzano da soli quasi il 60% dei trasferimenti di armamenti a livello mondiale, evidenzia l’ultimo report di Sipri. Tra le destinazioni principali il Medio Oriente: nella regione, nel periodo 2013-2017, è stato acquistato il 32% delle armi vendute in tutto il mondo

Il mercato globale delle armi non conosce crisi. A certificarlo è il Sipri (istituto internazionale di ricerche sulla pace con sede a Stoccolma), che nel suo ultimo aggiornamento evidenzia un aumento nel trasferimenti internazionali di armi: + 10% nel periodo 2013-2017 rispetto al 2008-2012. Prosegue così la tendenza al rialzo iniziata all’inizio degli anni Duemila e che vede oggi in testa alla classifica dei principali esportatori Stati Uniti, Russia, Francia, Germania e Cina.

A guidare la classifica sono gli Stati Uniti: l’export a stelle e strisce occupa il 34% del mercato mondiale di sistemi d’arma, aerei, elicotteri e navi (il report Sipri non considera infatti armi e munizioni), in crescita rispetto al 2008-2012. I principali clienti sono Arabia Saudita (che assorbe il 18% dell’export statunitense), Emirati Arabi (7,4%) e Australia (6,7%). “Sulla base degli accordi firmati durante l’ amministrazione Obama, le consegne di armi degli Stati Uniti nel 2013-17 hanno raggiunto il livello più alto dalla fine degli anni Novanta -ha dichiarato Aude Fleurant, direttore del programma SIPRI per le armi e la spesa militare-. Questi accordi e altri importanti contratti firmati nel 2017 garantiranno che gli Stati Uniti resteranno il maggiore esportatore di armi nei prossimi anni”.

Al secondo posto si piazza la Russia (22% dell’export mondiale tra il 2013 e il 2017), seguita da Francia (6,7%), Germania (5,7%) e Cina (5,7%). L’Italia si piazza al nono posto (con una quota del 2,5%), vendendo soprattutto a Emirati Arabi Uniti, Turchia e Algeria. Sommati tra loro, però, i cinque principali esportatori europei –Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia- raggiungono il 23% dell’export mondiale.

“Crescono le spese militari, cresce il volume dei trasferimenti e cresce il fatturato delle aziende militari -sottolinea Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana per il Disarmo-. Tutti questi indicatori sono collegati tra di loro e ci indicano chiaramente un trend: il mondo si arma sempre di più. E i principali mercati di destinazione sono i Paesi nelle aree più calde del mondo”.

In Medio Oriente, una delle regioni più segnate dai conflitti negli ultimi anni, si è anche registrato un aumento nella vendita di armi: +103% tra il 2008-2012 e il 2013-2017. Complessivamente, nella regione è stato venduto il 32% delle armi nell’ultimo periodo preso in esame da Sipri. Tra i primi acquirenti l’Arabia Saudita (31%), l’Egitto (14%) e gli Emirati Arabi (13%). Il principale fornitore di armi nei Paesi della regione sono stati gli Usa (52%), seguite dal Regno Unito (9,4%) e dalla Francia (8,6%).

“I conflitti violenti in Medio Oriente e le preoccupazioni in materia di diritti umani hanno portato a un dibattito politico in Europa e nel Nord America sulla limitazione delle vendite di armi”, ha dichiarato Pieter Wezeman, ricercatore senior di Sipri-. Eppure gli Stati Uniti e gli stati europei rimangono i principali esportatori di armi nella regione e hanno fornito oltre il 98% delle armi importate dall’Arabia Saudita”.

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