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Un’osservazione generale (e partecipata) contro i rifiuti nei cementifici

"E noi" e "Lasciateci respirare", i comitati che nella bassa padovana chiedono maggiore tutela della salute contro l’incenerimento nei forni dei tre impianti di Italcementi e Cementi Zillo, invitano i cittadini ad inviare all’Ufficio valutazione d’impatto ambientale della Provincia di Padova il testo di un "parere relativi agli effetti ambientali dell’opera sottoposta a valutazione di impatto ambientale"

La "partecipazione" è un valore aggiunto, alla base dell’azione di ogni comitato. Insieme alla "condivisione", di problemi ed istanze. È per questo che dalla bassa padovana, dove va avanti da anni (vedi Ae 126) un conflitto sociale ed ambientale legato alla presenza di tre cementifici in un’area di pochi chilometri quadrati, tra Monselice ed Este, arriva l’invito ad inviare alla Provincia di Padova una "osservazione generale", e collettiva, al progetto che prevede l’utilizzo di Ceneri della combustione di carbone e biomasse (185.000 t/a) e Gessi chimici utilizzati per la desolforazione fumi (40.000 t/A) nello stabilimento di Cementi Zillo.
La richiesta dei comitati "E noi" e "Lasciateci respirare" arriva dopo un’importante fiaccolata che a fine settembre ha portato centinaia di cittadini per le strade di Monselice, per chiedere di “Non morire di cemento, per la salute e un futuro pulito” (qui un video dal sito di GlobalProject).
In una nota, Francesco Miazzi, portavoce del comitato "Lasciateci respirare", spiega: "225.000 t/a di rifiuti speciali rappresentano un quantitativo imponente, se si pensa nei 52 cementifici attivi ora in Italia si utilizzano 680.000 tonnellate all’anno di ceneri e gessi chimici (dati 2011), con una media quindi per cementificio di 13.000 t/a. Nella Cementeria Zillo di Monselice, la cui produzione annua è stimata sull’ordine di 6-700.000 t/a di cemento, almeno un terzo del prodotto sarebbe quindi costituito da rifiuti speciali".
A ciò si aggiungerebbero 343.500 tonnellate di rifiuti che ogni anno possono già essere smaltite nelle cementerie Zillo di Este e Italcementi di Monselice. Con le 225.000 t di rifiuti speciali richieste dalla nuova proprietà della Cementeria di Monselice, in totale, ogni anno possono essere addizionati al cemento prodotto a Este e Monselice e utilizzato anche per costruire abitazioni, circa 568.000 tonnellate di rifiuti.
"Da anni noi e i nostri figli, gli unici in Europa, respiriamo le incredibili quantità d’inquinanti emesse dai tre impianti, perché chi autorizza, non considerando che essi ormai si trovano nei centri abitati e che i limiti vanno calcolati globalmente e non per ciascun impianto separatamente, non ne limita adeguatamente le emissioni -spiega Miazzi-. Solo considerando gli ossidi di azoto e stimando che un inceneritore emetta il massimo consentito per legge (200 mg/Nm3), con i 3 cementifici in funzione è come se fossimo alla presenza circa di 20 inceneritori! Nessuna delle nostre istituzioni chiede il rispetto delle leggi del Parco, dove i cementifici sono dichiarati ‘incompatibili’ con le finalità di salvaguardia dell’ambiente. E ora che il mercato del cemento è in crisi, smaltire rifiuti diventa un business di enormi proporzioni. Nell’osservazione che sarà presentata (e che trovate in coda a questo post), è implicitamente riconosciuto tutto questo e si rinnova alle autorità competenti, l’invito a tenere in considerazione l’impatto complessivo di queste tre industrie insalubri di 1^ classe, poste all’interno dei centri abitati di Este e di Monselice, in un contesto come la bassa padovana dove sono presenti discariche, impianti di trattamento rifiuti, cogeneratori, distillerie e mangimifici.

La data entro la quale inviare l’osservazione è il 16 ottobre 2012. Sotto il testo da copiare ed incollare.

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Oggetto: PROGETTO PER ATTIVITÀ DI RECUPERO DI SOSTANZA INORGANICHE (R5) IN SOSTITUZIONE DI MATERIE PRIME MEDIANTE L’UTILIZZO DI SCARTI DI LAVORAZIONE STABILIMENTO ESISTENTE E AUTORIZZATO DI MONSELICE.

Da indirizzare all’ Ufficio Competente SETTORE AMBIENTE
Servizio Ecologia
Responsabile del procedimento: Arch. Angelica Siviero
angelica.siviero@provincia.padova.it
 
E p.c.
presidente@provincia.padova.it
roberto.marcato@provincia.padova.it
mauro.fecchio@provincia.padova.it
 luisa.serato@provincia.padova.it
 popolodellaliberta@provincia.padova.it
 lega.nord@provincia.padova.it
unione.democratici.centro@provincia.padova.it
 italiadeivalori@provincia.padova.it
partito.democratico@provincia.padova.it
info@lasciatecirespirare.it
comitatoenoi@gmail.com
 
OSSERVAZIONI e pareri relativi agli effetti ambientali dell’opera sottoposta a valutazione di impatto ambientale.
 
La valutazione d’impatto ambientale deve tenere conto che l’area è classificata “zona A” da risanare, a causa della pressione ambientale generata dai tre cementifici: essi sono industrie insalubri di prima classe incompatibili con i contigui abitati di Este, Monselice e Battaglia Terme e con il Parco Regionale dei Colli Euganei entro cui insistono. In nessun Paese europeo esiste una tale concentrazione.
Nell’ultimo anno i livelli di emissione della Cementeria di Monselice sono considerevolmente aumentati rispetto agli anni precedenti. La realizzazione del progetto descritto nello Studio di Impatto Ambientale presentato NON comporta alcun vantaggio a livello ambientale per la zona nella quale insiste l’impianto. Benché i valori di concentrazione delle polveri ai camini rispettino i limiti autorizzati, nell’Allegato A.01. Studio di ricaduta delle emissioni in atmosfera si dichiara che lo stabilimento è causa di più della metà dell’inquinamento consentito dalla normativa europea (26 mg/Nm3 su 40 mg/Nm3).
Le materie prime risparmiate non riguardano un beneficio per quest’area ma piuttosto un sostanzioso risparmio per l’azienda.
L’Autorità competente è tenuta a stabilire valori limite di emissione più severi di quelli finora fissati, considerando il flusso di massa complessivo dell’impianto e il totale dei flussi di massa degli altri due cementifici contigui, perché da una colpevole omissione derivano gravi danni alla salute dei cittadini e delle future generazioni, all’ambiente e alle altre attività del territorio.
Si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.
 
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