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Unione Europea e sviluppo sostenibile

La scorsa settimana il Commissario per il commercio dell’Unione Europea Pascal Lamy ha annunciato che i Paesi in via di sviluppo che implementeranno il trattato di Kyoto sull’effetto serra e altri 26 trattati internazionali su diritti umani, standard lavorativi e protezione dell’ambiente entro il 2008 saranno “premiati” con dazi e tariffe più bassi a partire dal gennaio 2006.

Più in dettaglio: circa 7.200 prodotti dei paesi in via di sviluppo non subiranno dazi, contro i 2.900 circa odierni; i 50 paesi più poveri continueranno ad esportare senza dazi e quote massime in Europa; i paesi meno poveri avranno lo stesso privilegio per alcuni prodotti e dazi contenuti per prodotti “sensibili”, quali quelli agricoli. Queste misure faranno parte di una riorganizzazione dell’attuale sistema di importazioni agevolate garantite ai paesi in via di sviluppo e saranno applicate solo a nazioni piccole, con economie deboli e poco diversificate; Cina, India, Brasile e Russia ne saranno escluse. Saranno anche esclusi quei paesi le cui importazioni europee rappresentano più del 15% delle importazioni di un singolo prodotto dai paesi in via di sviluppo.

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