Altre Economie / Opinioni
Una novità importante che riguarda il sito di Altreconomia

Dal primo giugno di quest’anno quasi tutti gli articoli pubblicati su altreconomia.it saranno riservati ad abbonate e abbonati, protetti cioè da un accesso a pagamento. L’invito che rivolgiamo a chi ci ha letto fino ad oggi online senza abbonarsi è di farlo, per sostenere concretamente l’informazione indipendente. Ecco perché
Care lettrici, cari lettori
abbiamo una notizia da darvi che riguarda il sito di Altreconomia. Dal primo giugno di quest’anno infatti quasi tutti gli articoli pubblicati su altreconomia.it saranno riservati ad abbonate e abbonati, protetti perciò da un accesso a pagamento.
Il paywall per noi ha sempre e solo interessato i pezzi nati sulla carta della rivista e poi trasposti in Rete e non invece quelli “nati” ad hoc per il sito. Una distinzione che ci trasciniamo da anni e che da tempo non ha più senso. Per due motivi fondamentali.
Il primo: Altreconomia vive e si sostiene da sempre grazie a chi si abbona. Quindici anni fa pubblicare pezzi “nati” per il sito di un mensile cartaceo era un quasi vezzo, un’attività colaterale e anche per questo poco strutturata e che non aveva una programmazione. Oggi invece altreconomia.it rappresenta un gigantesco impegno quotidiano, con tantissimi contenuti di sempre maggiore qualità (anche grafica e fotografica), dall’Italia e dal mondo. Questo comporta, ovviamente, anche dei costi: nel 2024 quasi il 65% del budget relativo alle collaborazioni esterne ha fatto riferimento ad autrici e autori di articoli che poi sono stati pubblicati esclusivamente online e quindi non “protetti” da alcun paywall. Per un editore indipendente che su quei testi ci lavora e pure tanto risulta ovviamente insostenibile.
Il secondo motivo riguarda invece i social e l’intelligenza artificiale. Ci siamo stancati di regalare contenuti di qualità a macchine affamate di informazioni da elaborare per potersi “allenare”. È una forma di parassitismo mascherato da democratica condivisione del sapere. Accade spesso nella narrazione neoliberale e gli oligarchi Tech degli Stati Uniti ci ricordano come stanno andando davvero le cose.
Ecco spiegato, in poche e sincere parole, perché dal primo giugno potrete trovare, a meno che non siate già abbonati, il fatidico paywall. L’invito che rivolgiamo a chi ci ha letto fino ad oggi online senza abbonarsi è di farlo: il prezzo di un abbonamento annuale solo digitale (se non si vuole la carta) è di appena 35 euro l’anno. Con la rivista cartacea a casa sono 50 euro.
Vi proponiamo di investire meno di 10 centesimi al giorno per riconoscere il giusto valore a noi che sul sito ci lavoriamo tutti i giorni e anche per provare a scrollarci di dosso quegli sfaticati algoritmi a misura di miliardari. Che ne dite?
© riproduzione riservata