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Ambiente

Una mozione per la cava

In Abruzzo alcuni consiglieri regionali chiedono di "smuovere" l’iter dell’ambito estrattivo del gruppo Toto. Dovrebbe nascere all’interno dell’area industriale dismessa di Bussi sul Tirino (Pe). È legata al progetto di cementificio e re-industrializzazione dell’area, che gode anche di un importante finanziamento pubblico di 50 milioni di euro, presi dai soldi per la ricostruzione post-terremoto

Carlo Toto è "il duca d’Abruzzo", l’imprenditore più importante e più potente della regione. Ma il fondatore di Air One, oggi importante concessionario autostradale (delle Strade dei Parchi, A24 e A25) e general contractor (Toto Costruzioni Generali, impegnata tra l’altro sui cantieri della variante di valico), ha da tempo un cruccio: vuole costruire il proprio cementificio, con annessa cava, un impianto di cui il Paese non sente il bisogno (il fabbisogno di cemento è infatti in picchiata, meno 30% circa negli ultimi cinque anni).
A far gola al gruppo Toto pare soprattutto il nuovo ambito estrattivo, da autorizzare ed avviare all’interno dell’area industriale dismessa di Bussi sul Tirino (Pe), dove qualche anno fa è stata scoperta la più grande discarica illegale di rifiuti tossici d’Europa.
Per la re-industrializzazione dell’area c’è anche un finanziamento pubblico -pari a 50 milioni di euro in tre anni- a valere sulle risorse destinata al territorio abruzzese per il terremoto (l. 77/2009), "al fine di contribuire alla ripresa economica ed occupazione delle zone colpite dagli eventi sismici". Purtroppo, però, in Abruzzo vige nel 2012 una moratoria sull’autorizzazione di nuove attività estrattive, frutto di un emendamento votato contestualmente all’approvazione del bilancio che nasce per denunciare l’assenza, da quasi trent’anni, di un Piano regionale delle attività estrattive (ne parliamo nel libro "Salviamo il paesaggio!"). È in corso di redazione, nel frattempo, un disciplinare preliminare. E siccome il progetto di Carlo Toto non può subire rallentamenti, alcuni consiglieri regionali abruzzesi dell’opposizione (Partito democratico) hanno firmato una mozione (in allegato) che impegna la giunta regionale ad iscrivere "il sito industriale di Bussi sul Tirino nel disciplinare del redigendo Piano cave".

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