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Una attivista del commercio equo accusata di omicidio e “rebellion”

Ruth Fe Salditos, che recentemente è stata anche in Italia, potrebbe essere destinata a un campo di detenzione. È presidente della Fondazione per il commercio equo e solidale di Panay, nelle Filippine: una presenza quotidiana nelle case di molti italiani che usano i prodotti fair trade, producendo lo zucchero di canna Mascobado

Ruth Fe Salditos, presidente della Fondazione per il commercio equo e solidale di Panay (PFTC), nelle Filippine, è stata accusata dall’esercito di essere una “ribelle” e di aver partecipato ad un imboscata tesa ad un imboscata tesa da un gruppo di opposizione armato a un battaglione di militari in cui sono morti dei soldati.
Se il giudice la riterrà colpevole, Ruth rischia di sparire in un campo di detenzione.

Le Filippine sono una democrazia multipartitica con una società civile attiva e un’azione vibrante anche da parte dei media. Purtroppo dal 2001 è in atto un fenomeno di violazione sistematica dei diritti umani generato da un piano di “controinsurgenza” contro un gruppo di opposizione armato, il New People’s Army -spiega in un comunicato Agices, l’Associazione generale italiana del commercio equo e solidale, partner di Panay-.
In nome della loro campagna contro il NPA, militari e polizia si sono talvolta resi colpevoli di reati contro taluni attivisti dei diritti umani, sindacalisti, giornalisti, ambientalisti, insegnanti e leader di organizzazioni contadine che rivendicano una riforma agraria e la difesa dei diritti dei lavoratori. In questo clima di terrore, restano impuniti 1.347 omicidi extragiudiziali e 223 sparizioni forzate (l’ultima compiuta lo scorso 23 aprile).
I contadini sono quindi a volte considerati “ribelli” perchè rivendicano con forza una riforma agraria che sostituisca l’attuale sistema pseudo-feudale di gestione della terra. E continuano a morire e scomparire, insieme a chi li sostiene.


In questo scenario anche le organizzazioni di commercio equo e solidale delle Filippine ed i loro responsabili ed attivisti purtroppo sono un target dei militari. Il 12 aprile 2007, Luisa Posa Dominado, membro del Consiglio di amministrazione di PFTC Filippine, organizzazione di commercio equo e solidale che produce per Altromercato lo zucchero di canna Mascobado, è stata rapita dall’esercito insieme a Nilo Arado, portavoce dell’organizzazione contadina di Panay. Di loro non si è più saputo nulla e si sospetta che siano nei campi militari di detenzione; luoghi tenuti segreti nonostante siano stati dichiarati illegali.
Oggi PFTC sta vivendo un nuovo incubo, e Agices -convinta dell’innocenza di Ruth- ha scritto una lettera al giudice di fronte al quale è comparsa oggi, 10 maggio, mettendo a disposizione una somma di 3.900 euro per pagare le spese legali e un’eventuale cauzione.

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