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Diritti

Un paese razzista e amorale

E’ possibile escludere una connessione fra l’orribile omicidio di Milano – un ragazzo di colore ucciso a sprangate al grido di ‘sporco negro’ – e il clima di razzismo che si vive da qualche tempo in Italia? La polizia vorrebbe…

E’ possibile escludere una connessione fra l’orribile omicidio di Milano – un ragazzo di colore ucciso a sprangate al grido di ‘sporco negro’ – e il clima di razzismo che si vive da qualche tempo in Italia? La polizia vorrebbe escluderlo, ma è priva degli strumenti etici e culturali, oltre che dell’autorevolezza, per dare giudizi del genere. Il ministro degli Interni, fra i maggiori protagonisti, con il suo partito, della campagna xenofoba e intimidatoria degli ultimi mesi, ovviamente sorvola. E anche questi sono indicatori dell’effettiva sussistenza di quel legame. Viviamo giorni infausti, segnati da un cupo furore verso il diverso. I politici, in modo bipartisan, si affannano a cercare diversivi sui quali scaricare le paure e le frustrazioni suscitate dalla crisi economica e morale che ha investito il paese. I maggiori media, servili e privi di un’etica civile adeguata, fanno da semplici megafoni e assistono con cinico voyeurismo ai misfatti che contribuiscono a generare.
In una società nella quale lo straniero, il migrante, il nero, il diverso sono indicati come problemi sociali, pericoli per la sicurezza, vettori di criminalità, come si fa a stupirsi se un paio di deboli di spirito si scaraventono con gli strumenti che hanno – dei bastoni – contro il diverso di turno? Il razzismo in Italia è merce di colloquio quotidiano, in famiglia, nei consigli e nelle giunte comunali, nei bari, in parlamento e al telegiornale. La negazione della polizia, l’indifferenza del ministro leghista sono elementi di un sistema che produce odio e alla fine anche gli lamenti dell’oppoizione – tutt’altro che innocente in materia di esasperazione della questione sicurezza e di criminalizzazione delle migrazioni e alla fine degli stranieri  – fanno parte di un sistema che produce astio e rancori. E’ un sistema violento, mortifero. Per spezzarlo, vi vorrebbe un lavoro molto serio, molto deciso, molto capillare sul piano culturale, su quello politico, su quello dell’informazione. Ma in quest’Italia amorale è una chimera.

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