Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura
Cultura e scienza / Attualità

“Tutti nello stesso piatto”: il cinema che parla di cibo, filiere agricole e diritti umani

Dal 9 al 27 novembre l’ottava edizione del festival organizzato da Mandacarù e Altromercato. Trenta i film in concorso, con proiezioni a Trento e Rovereto. Focus sull’America Latina e sulle migrazione, con le storie di braccianti stagionali sfruttati in tutti i continenti

Una foto scattata in Colombia da Fabio Cuttica, che sarà protagonista dell'incontro "Altreameriche" in programma il 19 novembre a Trento nell'ambito del festival "Tutti nello stesso piatto"

Mercoledì 9 novembre il giornalista Stefano Liberti (collaboratore di Ae) presenta a Trento il suo libro-inchiesta “I signori del cibo”. Il suo viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta è stato scelto per la conferenza d’apertura dell’ottava edizione di “Tutti nello stesso piatto”, il festival dedicato al cinema e al cibo organizzato dalla cooperativa Mandacarù e Altromercato in partnership con Libera e Slow Food Trentino-Aldo Adige, in programma fino al 27 novembre.
Trenta sono i titoli in concorso, tra lungometraggi, cortometraggi e fiction (qui il programma completo) racconta Beatrice De Blasi, curatrice della rassegna e responsabile del progetto per Mandacarù, che a Trento e provincia gestisce 11 botteghe del commercio equo e solidale. “La novità principale di questa ottava edizione è l’approfondimento sull’America Latina, la sezione che abbiamo denominato ‘Orizzonti latini’. Attraverso i documentari, vorremmo dar conto di un contesto  molto variegato, dove stanno avvenendo cambiamenti politici, economici, sociali importanti. E dal momento che assistiamo a un fiorire di opere proveniente dall’area, pensiamo che questo focus rimarrà una costante del tempo: ci siamo dati l’obiettivo di continuare ad esplorare la cinematrografia latinoamericana nei prossimi anni” spiega De Blasi. Tra i titoli, “El abrazo de la serpiente”, la storia di Karamakate, che era un potente sciamano dell’Amazzonia, ed oggi è l’ultimo superstite del suo villaggio e vive in isolamento volontario nelle profondità della giungla, o il cileno “La memoria dell’acqua”.

“Ci sono poi molti film in cui si parla di migranti e diritti umani. Da ‘Mediterannea’, che prende spunto dai ‘fatti’ di Rosarno, dalla condizione dei braccianti stagionali che raccolgono agrumi, tema molto di attualità in Italia, ma anche negli Stati Uniti, come spiega ‘East of Salinas’, che racconta di migranti che si spostano da uno Stato all’altro per fare la raccolta di frutta, e proiettiamo in prima nazionale il 20 novembre. Per noi è molto importante questo tema che lega diritti umani e migrazioni: perché spesso sono contadini coloro che devono abbandonare il loro Paese perché produrre cibo non è più remunerativo, e vanno altrove, e si trovano a raccogliere cibo. In ‘East of Salinas’ questa storia è narrata attraverso il racconto di un insegnante di questa scuola della California, nato in Messico, che ogni anno a settembre si trova con una classe di ‘nuovi arrivati’, tutti figli di braccianti”.

Due, invece, i documentari dedicato al commercio equo e solidale: “Zucchero dolce amaro” racconta la storia e le lotte di Panay Fair Trade Center, partner Altromercato nelle Filippine, culminate nel 2014 nel duplice omicidio di Romeo Capalla e Dionisio Garete; “Dert” racconta invece la storia della cooperativa agricola “Insieme”, che in Bosnia produce e trasforma piccoli frutti.

Nel corso del festival, Altromercato presenterà anche il proprio “Progetto nuova Colombia”,
un programma realizzato assieme alla compagnia di Gesù del Paese latinoamericano, al Consorzio Open e al Gruppo Cooperativo CGM, con l’obiettivo di creare imprese sociali e filiere fair trade legate a materie prime come caffè, cacao e manioca, e favorire la trasformazione sociale in zone pesantemenre segnate dalla guerra civile che ha insanguinato il Paese dal 1964 al settembre scorso. “Nell’area in cui opera il ‘Progetto nuova Colombia’ ci sono circa un milion di sfollati interni” spiega De Blasi, che ricorda come del Paese sudamericano si parlerà anche per immagini, grazie al fotografo romano Fabio Cuttica, che dal 2014 vive nel Paese ed è impegnato in un progetto sul post conflitto nel Paese. L’incontro “altreameriche” vedrà la partecipazione di Camilla Desideri, giornalista di “Internazionale”.

Tra le novità di quest’ottava edizione di “Tutti nello stesso piatto” (di cui Ae è mediapartner) c’è anche un allargamento geografico: le proiezioni non si terranno solo a Trento, ma anche a Rovereto, dove collaboriamo con un centro giovani del Comune di Rovereto, SMARTLab, dotato di una bellissima sala da 100 posti, che non è una sala cinematrogrfica ma è perfetta per apprezzare bei documentari”.

Per quanto riguarda invece le degustazioni, racconta anche De Blasi, “quest’anno si parlerà tanto di pane, grazie alla collaborazione con un panificio che ogni mese cambia farine, perché sceglie piccole produzioni di varie regioni, esclusivamente da grandi di varietà locali e biologiche”. Ecco spiegato il titolo scelto quest’anno per la rassegna, “Abbiamo pane per i vostri denti”. Non racconta solo i contenuti di scoprire, ma anche i sapori del pane e delle focacce appena sfornate dove gli ingredienti del commercio equo e solidale abbracciano quelli dell’agricoltura contadina italiana.

© riproduzione riservata

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.