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Turi, missione compiuta

Turi Vaccaro è sceso dal suo cedro, su consiglio di Luigi Ciotti e Alfonso Navarra. La missione è compiuta: il valore morale, lo spessore storico, la profondità nonviolenta delle proteste in Val di Susa sono ora un pochino più chiare…

Turi Vaccaro è sceso dal suo cedro, su consiglio di Luigi Ciotti e Alfonso Navarra. La missione è compiuta: il valore morale, lo spessore storico, la profondità nonviolenta delle proteste in Val di Susa sono ora un pochino più chiare per chi abbia voglia di capire, di aprirsi, di non ancorarsi alle spiegazioni e agli anatemi di comodo.

In questa breve, sempliceintervista audio, realizzata da un giornalista della Stampa poco dopo la discesa dal suo cedro, Turi ha ripercorso alcune tappe della sua vita di nonviolento e con grande semplicità ha annunciato che il suo digiuno prosegue.

Lo ha fatto in un modo – con serenità, determinazione, naturalezza – che permette di comprendere quanto possa essere intensa la partecipazione all’azione in corso da vent’anni in Val di Susa; quanto possa essere aperto al dialogo e all’incontro chi è disposto a impegnare il suo corpo in una lotta civile.

 Turi, a suo modo, sta comunicando con tutti, anche con i più distratti, che saranno magari incuriositi dalla notizia del "pacifista sull’albero".

Forse qualcuno, fra i tanti che sono stati spinti a pensare alla contestazione in Val di Susa come a una protesta egoistica, scomposta, irrazionale, di fronte al gesto e alle parole di Turi, si sarà domandato se non esistano ragioni profonde che da tanto tempo animano così tante persone e anche personaggi un po’ speciali come l’uomo del cedro.

 Ne è valsa quindi la pena.

 

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